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Ci sono anche buone notizie: il medico di cittadinanza

Maurizio Crippa

In Canada settecento medici e specialisti del sistema pubblico hanno rifiutato un aumento di stipendio. Un'idea da importare 

Siccome è sabato, e abbiamo avuto tutti una settimana difficile, compreso Giggino Di Maio che continua a ricevere endorsement di quelli da toccarsi, tipo qualche vescovo e persino l’angelo dell’Apocalisse Cacciari, vi lasciamo con una notizia che fa buonumore. O almeno dà speranza nel buon proseguimento delle magnifiche sorti occidentali. Viene dal Canada. Dove settecento medici e specialisti del sistema pubblico hanno rifiutato un aumento di stipendio. Anzi hanno proprio firmato una petizione di protesta. La casta che si taglia da sola, un sogno.

Il governo del Quebec aveva pensato bene di premiarli, di solito non è una cattiva notizia. Ma siccome non lì non hanno ancora, beati loro, un ministro dell’economia come Andrea Roventini, che “ha l’età di Macron ma già scrive con un premio Nobel” (Di Maio dixit), hanno pensato bene di dare contestualmente un’aggiustata ai conti e hanno fatto dei tagli, con probabile sovraccarico del lavoro degli infermieri. I coscienziosi medici si rifiutano: “Questi aumenti sono ancora più scioccanti perché infermiere, impiegati e altri professionisti affrontano condizioni di lavoro molto difficili, mentre i nostri pazienti vivono con la mancanza di accesso ai servizi richiesti a causa dei drastici tagli”. Vogliono che i loro soldi vadano a migliorare le prestazioni. Bellissimo no? E poi è anche una bella idea da importare. Dopo aver sbrigato le code ai Caf pugliesi per la richiesta del reddito di cittadinanza, i Cinque stelle potrebbero lanciare un’altra idea vincente: il medico di cittadinanza.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"