Manifesto col volto di Emanuela Orlandi (Foto LaPresse)

Un'evidenza, senza complottismi, sul caso Orlandi

Maurizio Crippa

Diamo pure per assodato che Nuzzi & Fittipaldi sono due stronzi, così a prescindere. Però certi strani episodi in Vaticano fanno pensare che seppure Dio non esiste, la sfiga c'è e funziona benissimo

Va bene che le fakenews in entrata dal web in Vaticano le bloccano secche e senza indugio come neanche in Cina WhatsApp, o a Barcellona le urne della libertà. E va bene che se qualcuno vuole spiegazioni, su qualsiasi dubia gli venga in mente, può sempre rivolgersi al cardinale Schönborn. E tranquilli tutti che il caso è chiuso, archiviato pure dall’avvocato del diavolo. E va benissimo che pure monsignor Dziwisz dovevano farlo santo subito, come il suo principale. E siamo certi che Emanuela Orlandi non solo dal Vaticano non è mai uscita, ma sicuramente non c’era neanche entrata in vita sua, tale quale l’aereo di Ustica che non era mai nemmeno decollato, come diceva Lino Jannuzzi.

 

E va bene, pertanto, che di complotti manco a parlarne. Diamo pure per assodato che Nuzzi & Fittipaldi sono due stronzi, così a prescindere. Però, nei giorni in cui sopra il Cupolone tornano a volare dossier e veleni e liste della spesa che promettono di farci divertire come ai bei tempi di Ratzy, succede questo. Che l’altra sera, dopo una giornata di lavoro, il magistrato Simona Maisto della Procura di Roma, che molto s’era occupata del caso Orlandi, ha preso l’ascensore del tribunale. Doveva scendere, ma quello invece è misteriosamente precipitato verso l’alto e ha urtato con violenza il soffitto. Tranquilli, l’hanno soltanto portata al Gemelli, sempre posto di preti. E va bene pure, a questo punto, che misteri non ce ne sono, e che forse nemmeno Dio esiste. Ma la sfiga c’è eccome, e funziona benissimo.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"