Una scena da Nuovo Cinema Paradiso, film del 1988 scritto e diretto da Giuseppe Tornatore

Il cinema del peccato

Maurizio Crippa

Germania, chiude il Filmdienst, guida ufficiale della Katholische Filmkommission che dal 1947 metteva i bollini di affidabilità morale alle pellicole

Ci sono notizie che forse lo sarebbero, per costume e cultura, in un mondo subissato di preti con vocazione orgiastica e di giornalisti che si chiamano come piloti della Formula Uno (copyright del mio amico Giuliano) che inseguono i preti pedofili. Ma ce le saremmo perse, non fosse che il bravo Roberto Giardina, scrittore palermitano che ha messo radici a Berlino, ce le racconta su Italia Oggi. La notizia è che in Germania chiude il Filmdienst, la guida ufficiale della Katholische Filmkommission che dal 1947 metteva i bollini di affidabilità morale ai film. Non c’è bisogno di ricordarsi i baci tagliati di Nuovo Cinema Paradiso per farsi un’idea: indirizzata soprattutto ai giovani, la rassegna ha provato per decenni a censurare il censurabile. Fatica vieppiù vana. Anche il quotidiano cattolico italiano ha rinunciato da secoli a segnalare con “adulti con riserva” i film un po’ osé. Anche se, a onor del vero, Filmdienst nella sua lunga storia aveva raccomandato film come Teorema di Pasolini. Niente da fare. Pare che ormai in Germania i cattolici, che forse tutti insieme riempirebbero un paio di sale, i giudizi di Filmdienst non li leggano manco più. O forse non vanno al cinema, l’aveva già capito Wim Wenders. Ma che frequentino solo Youporn, lo lasceremo dire a quello della Formula Uno.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"