Stefano Di Michele

Accompagnando Stefano

Maurizio Crippa
E così ieri abbiamo accompagnato Stefano, tutti quanti o quasi. I vecchi e i giovani, e non va da sé che i vecchi sentano il dolore di più, ma va da sé che pur sembrandogli più normale, morire, sembri ai vecchi però più enorme. E comunque è stato in una chiesa lontana, più che di periferia, non proprio bella, su su per la Nomentana. Però in chiesa, e Stefano era così.

E così ieri abbiamo accompagnato Stefano, tutti quanti o quasi. I vecchi e i giovani, e non va da sé che i vecchi sentano il dolore di più, ma va da sé che pur sembrandogli più normale, morire, sembri ai vecchi però più enorme. E comunque è stato in una chiesa lontana, più che di periferia, non proprio bella, su su per la Nomentana. Però in chiesa, e Stefano era così. Più stai in periferia e più vedi la prospettiva, più intuisci il disegno. E le chiese e i preti anche quelli un po’ foresti, che è meglio.

 

E insomma l’abbiamo accompagnato e salutato, e c’erano tanti altri, non solo del Foglio, e non ho proprio voglia, né intenzione, di fare io la cronaca e tantomeno la morale. Però siccome era in chiesa, con un mosaico un po’ improbabile del Buon Pastore dietro l’altare, e non lo so se le letture le avesse scelte lui, per sé, ma quel pezzo degli Atti degli apostoli e di Pietro a casa dei pagani, e che dice non c’è niente di impuro che entri da fuori negli uomini, e divina è invece la loro convivenza, be’, era Stefano.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"