festa dell'innovazione

Alessandro Rak e l'animazione, "il cuore del cinema"

Il regista, fumettista e animatore alla Festa dell'Innovazione. Dalla “scuola d'animazione napoletana” alle meraviglie di un genere non solo per bambini ma anche per adulti, conversazione con Mariarosa Mancuso

"L'arte della felicità", "Gatta cenerentola", "Yaya e Lenny - The walking liberty". Sono alcuni dei lavori d'animazione di Alessandro Rak, regista e art director, intervistato da Mariarosa Mancuso alla Festa dell'Innovazione del Foglio. Dal palco del Teatro Goldoni, Rak ha tracciato i contorni della nuova "scuola d'animazione napoletana", da cui nascono i titoli citati. "Gatta cenerentola, per esempio, liberamente ispirato dalla fiaba di Giambattista Basile prova una connessione con il nostro territorio e la nostra tradizione".
 

"Quando parliamo di cinema, parliamo sempre in qualche modo di animazione. Se la proiezione dei frame avviene alla stessa velocità con la quale sono stati ripresi, allora abbiamo l'illusione del cinema live. Qualunque altra modifica la chiamiamo 'animazione'. Ma il principio è lo stesso".

Ma le meraviglie che si vedono in "Yaya e Lenny", come si ottengono? "Dalla lezione della Pixar si sono fatti passi da gigante. La sfida più grande resta il corpo umano. Non immaginate quante informazioni il nostro cervello ricavi dall'osservazione di un corpo. Riprodurle attraverso l'illusione dell'animazione resta anche oggi la parte più difficile".