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Pseudoscienza e paure: così le diete fanno nascere nuove sette

Enrico Cicchetti

Scoperta ad Ancona la psico-setta del macrobiotico. Il guru prometteva “miracolosi” benefici e schiavizzava gli adepti. Come siamo arrivati ad affidare la nostra vita a santoni dell’alimentazione alternativa?

Mario Pianesi, guru dell’alimentazione macrobiotica, fondatore di un impero di ristoranti, negozi e corsi, è indagato dalla procura di Ancona insieme ad altre quattro persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale. Secondo gli inquirenti, quella guidata da Pianesi era una “psico-setta”, attiva tra le Marche e l’Emilia Romagna, che propagandava l’alimentazione macrobiotica come terapia contro malattie incurabili e manipolava i propri seguaci, spesso psicologicamente fragili, ne gestiva l’intera vita e pretendeva da loro donazioni in denaro. Gli adepti venivano convinti ad abbandonare la loro vita precedente e a “lavorare” per l’associazione – nella migliore delle ipotesi sottopagati – come ringraziamento per il messaggio salvifico ricevuto. Una vittima della setta era arrivata a pesare 35 chili dopo essersi sottoposta al ferreo regime alimentare imposto dalle “diete Ma.Pi”, dal nome del guru. Le indagini erano state avviate nel 2013, proprio dopo la denuncia della ragazza che aveva creduto ai racconti sui “miracolosi” benefici della dieta.

  

Fin qui la cronaca. Com’è possibile affidare la propria salute e la propria vita a un santone dell’alimentazione alternativa, è la domanda che segue. E ha anche a che fare col fatto che a 150 anni circa dall’introduzione del metodo scientifico nella medicina, le pseudomedicine non si sono estinte e anzi la loro influenza sociale sembra riemergere in modo prepotente. Perché, come scriveva Mario Seminerio in un post sul suo blog, l’Italia sembra assomigliare sempre più a un “gigantesco Campo dei Miracoli dove demagoghi analfabeti attirano una popolazione che paga la propria credulità di lungo corso”? Pensate alle scie chimiche, ai complotti sulla Xylella e a quelli no-vax, al fruttarianesimo estremista che negli ultimi anni hanno trovato addirittura rappresentanza parlamentare, e la risposta si palesa. Anche l’alimentazione vive la sua crisi delle élites.

   

“È facile che la dieta diventi un’ideologia. È un processo che si svolge su 2 livelli diversi”, spiega al Foglio il dietista Giacomo Astrua, (potete leggere il suo blog qui). “Il primo fattore – continua Astrua –  dipende dal fatto che spesso le alimentazioni più ‘estremiste’ sono totalizzanti. La dieta Dukan o quelle dei pacchetti dimagranti o iperproteici ti dicono come organizzarti la giornata dall’inizio alla fine, quali prodotti acquistare. E la cosa determinante e terribile è che l’alimentazione è una variabile con un’incidenza enorme sulla propria vita, è più presente della propria madre: ti coinvolge almeno tre volte al giorno, per 365 giorni l’anno. Se qualcuno controlla la tua dieta con regole estremiste o prodotti preconfezionati sta in qualche modo cambiando la tua vita, anche a livello sociale: uscirai di meno a cena con gli amici, acquisterai meno e solo quello che ti è consentito. Le diete estreme esercitano un controllo psicologico e sociale sulle persone”.

  

“Il secondo livello”, ed è su questo che si innestano i binari paralleli che portano al paragone con i complottismi e le teorie antiscientifiche, “è una distorsione mentale: c’è un notevole livello di pseudoscienza dietro alcuni concetti dietetici. Le teorie dei cibi acidi e basici. Gli estremismi con le proteine, alcune diete da palestra. Non sono diete fisse ma concetti che creano una coscienza dell’alimentazione maniacale. Così si creano malati di fitness, persone che pur senza essere anoressiche, si sentono in colpa se anziché 90 grammi di pasta ne mangiano 92 o 93. Scientificamente non cambia nulla, è chiaro. Così come il limone, che contiene acido ascorbico, fa bene, ma se ci costruisci uno stile di vita diventa una distorsione. Viceversa puoi mangiare dolci ogni tanto, anche se è vero che cinquanta cucchiaiate di zucchero in un colpo fanno male. Adesso sono stati classificati come potenzialmente cancerogeni i salumi. D’accordo, ma chi ti ha detto che devi mangiarli tutti i giorni? Insomma, le diete estremiste spesso partono da un concetto scientifico valido ma che esasperato diventa pseudoscienza”.

   

Senza arrivare a casi estremi come quello di Ancona, capita che certe forme di alimentazione ci rendano “schiavi di un concetto”, aggiunge il dietista. “Siamo sempre più coscienti del fatto che ciò che mangi ha effetto sul tuo corpo, sul tuo rendimento mentale e fisico”. Ma, paradossalmente, proprio la maggiore conoscenza che abbiamo oggi, se manipolata o non compresa a pieno, può incrementare le paure e “farci credere a santoni o professoroni improvvisati. Dire a una donna che ha avuto un tumore al seno ‘la carne rossa è cancerogena’ equivale a fare terrorismo”. Le risposte ai dubbi scientifici, banalmente dovrebbero partire dal grado zero: “Informarsi dalle discipline attendibili”, dice Astrua. “C’è una prima scrematura da fare. Si tratta di scegliere siti certificati come PubMed, la banca dati americana di studi scientifici, che è pubblica e in buona parte gratuita. E poi bisogna sapere che ogni studio ha una diversa attendibilità: un conto è aver fatto test su 50 ratti, un altro su 20 persone in una città della Cina, un'altra ancora sulla popolazione globale nell’arco di anni”.

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