Cartelli a una manifestazione No vax (foto LaPresse)

I No Vax al tempo del M5s

Redazione

Arrivano i “varicella party”, ovvero il no ai vaccini più l’agente provocatore

Dopo gli antivaccinisti animalisti che non vaccinano il cane contro la rabbia e il cimurro per paura che diventi autistico – senza capire che non solo i vaccini non provocano l’autismo, ma che i cani autistici non esistono – pensavamo di averle viste tutte. E invece i No Vax, oltre ai gruppi di ascolto, organizzano anche i gruppi di contagio. “Domani varicella party per chi lo desidera. Vi aspettiamo alla casa di Milano”, ha scritto su Facebook una mamma formatasi all’università del web vicina al gruppo “SìAmo” del medico antivax radiato dall’ordine Dario Miedico. Il post ha avuto un’ampia diffusione soprattutto per le polemiche che ha suscitato e per gli avvisi dei medici – uno su tutti il virologo Roberto Burioni – a fare attenzione a iniziative come i “varicella o morbillo party”, utilizzate per immunizzare i bambini facendogli contrarre la malattia, perché si tratta di patologie che possono avere conseguenze gravi e persino mortali.

 

  

La scelta più logica e sicura per proteggere i bambini, sarebbe superfluo ribadirlo, è e resta la vaccinazione. I commenti a questo genere di avvisi di scienziati e istituzioni sono del tipo: “Quanto allarmismo inutile! Io la varicella e il morbillo li ho avuti da piccolo e ora sto benissimo!”. Che è un po’ lo stesso ragionamento che possono fare tante persone che sono uscite indenni da un incidente stradale senza indossare le cinture di sicurezza. Un discorso che, appunto, non può fare chi invece ci ha rimesso la vita. Ma oltre a questo esercizio di logica, i gruppi di contagio per antivaccinisti sono un fenomeno interessante anche politicamente, perché uniscono simultaneamente due punti importanti del programma del M5s: il no alle vaccinazioni obbligatorie più l’agente provocatore.

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