
(foto Unsplash)
Nella nebbia neopagana è incerta la rotta della barca di Pietro
Il bilancio provvisorio del papato di Bergoglio è sinistro. non tanto per la Chesa, quanto per il mondo laico, per l’occidente, che ha perso un contraddittorio decisivo
Nel bilancio dei dieci anni di Bergoglio bisogna forse mettere anche l’aborto iscritto come diritto universale femminile nella Costituzione francese, imminente, il riconoscimento legislativo dell’aiuto a morire che fa grandi passi a Parigi, il disastro polacco con l’aggressione postuma al “santo protettore dei pedofili” Wojtyla e l’uso politico della pedocriminalità arrivato a accuse e identificazioni con il suicidio di un ragazzino, Mikolaj Filiks, figlio di una deputata, per la vergogna di essere stato abusato, il dilagare culturale e civile della gender theory, lo scisma strisciante dell’episcopato tedesco, la confusione teologica su questo Dio non più cattolico nemmeno per gli evangelizzati, il Dio del meticciato più generico, la liquidazione dei movimenti invisi ai gesuiti, uno scacco doloroso per generazioni di cristiani e cattolici del risveglio novecentesco, l’obliquità sulla guerra in Europa, la compravendita del credo in terra di Cina, la devastante introduzione di una finzione di giustizia temporale nel Vaticano, lo sconcerto dell’episcopato americano, e tante altre cose che hanno imbarbarito i dintorni e forse il cuore del cristianesimo.
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- Giuliano Ferrara Fondatore
"Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.