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Il lungo addio a Benedetto XVI

Matteo Matzuzzi

Catene di preghiera sui social, comunicati dei vescovi. La Chiesa prega per Joseph Ratzinger

E’ lunga la teoria dei vescovi che fin dal mattino di ieri si sono stretti attorno a Benedetto XVI, invocando benedizioni e preghiere del popolo fedele. Al termine dell’udienza generale, Papa Francesco aveva chiesto di stare accanto a Joseph Ratzinger: “Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa: ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”.

 

E’ stato poi il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, a dar conto della situazione: Benedetto XVI si è aggravato nelle ultime ore a causa dell’età avanzata. I medici sono con lui e la situazione è “al momento” sotto controllo. Francesco si è recato in visita al Monastero Mater Ecclesiae, il che dà l’idea di quanto il momento sia delicato. Le condizioni di Ratzinger, che lo scorso aprile ha compiuto 95 anni, sono peggiorate negli ultimi due giorni, benché già da prima di Natale avessero destato preoccupazione. All’ora di pranzo, la Conferenza episcopale italiana ha diramato un comunicato firmato dal cardinale Matteo Zuppi: “In questo momento di sofferenza e di prova, ci stringiamo attorno al Papa emerito. Assicuriamo il ricordo nella preghiera nelle nostre chiese, nella consapevolezza, come lui stesso ebbe a ricordarci, che ‘per quanto dure siano le prove, difficili i problemi, pesante la sofferenza, non cadremo mai fuori delle mani di Dio, quelle mani che ci hanno creato, ci sostengono e ci accompagnano nel cammino dell’esistenza, perché guidate da un amore infinito e fedele’. Il suo restare ‘in modo nuovo presso il Signore Crocifisso’, continuando ad ‘accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione’ costituisce un messaggio forte per la comunità ecclesiale e per l’intera società”. Messaggi analoghi sono giunti da ogni parte del mondo, a cominciare dalla Germania, con il presidente della locale Conferenza episcopale, mons. Georg Bätzing, che ha invitato tutti al raccoglimento. I social network sono stati  invasi da catene di preghiera e immagini di Benedetto XVI, che Papa regnante non lo è più ormai da quasi un decennio.

 

Poco meno di un anno fa, rispondendo alle accuse di aver coperto un sacerdote che aveva commesso abusi seriali all’epoca in cui Ratzinger era arcivescovo di Monaco e Frisinga, Benedetto XVI aveva messo per iscritto parole che suonano come un testamento: “Ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo della mia vita. Anche se nel guardare indietro alla mia lunga vita posso avere tanto motivo di spavento e paura, sono comunque con l’animo lieto perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto, ma al contempo l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie insufficienze e perciò, in quanto giudice, è al contempo mio avvocato (Paraclito). In vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di più, l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare con fiducia la porta oscura della morte”. 

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.