(foto Olycom)

La guerra delle Chiese ortodosse

Come era prevedibile, lo scontro bellico tra Russia e Ucraina ha sempre più ripercussioni religiose

Matteo Matzuzzi

Il Patriarca di Bartolomeo potrebbe sostituire Kirill nelle divine liturgie in Ucraina. Anche nelle chiese sottoposte all'obbedienza moscovita

Come era prevedibile, lo scontro bellico tra Russia e Ucraina ha sempre più ripercussioni religiose. Mentre il patriarca di Mosca Kirill conferma l’appoggio totale a Vladimir Putin, rimarcando le sofferenze “degli ortodossi del Donbas”, a sparigliare le carte ci pensa il metropolita di Kyiv, Onufri, capo della Chiesa ucraina dipendente da Mosca. Onufri ha invitato tutti a pregare per l’Ucraina, ribadendo il sostegno all’esercito e definendo la guerra condotta dalla Russia “peccato di Caino”.

 

Si tratta di una frattura importante all’interno dell’ortodossia d’obbedienza moscovita nella quale potrebbe infilarsi il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli. L’archimandrita Cyril Hovorun, della Chiesa ortodossa ucraina dipendente da Mosca, ha incontrato il patriarca Bartolomeo , che ha detto di non avere obiezioni al fatto che il suo nome sostituisca quello di Kirill nelle liturgie in Ucraina, laddove i sacerdoti omettono per scelta di ricordare il patriarca di Mosca. Una mossa già deprecata una settimana fa da Kirill e che ora, davanti alla possibilità di essere rimpiazzato con Bartolomeo, può far deflagrare una situazione già assai precaria

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.