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Marx über alles

Il Papa respinge le dimissioni del cardinale: “La politica dello struzzo non aiuta”. Intanto, il cardinale Kasper contesta il Sinodo tedesco

Matteo Matzuzzi

Francesco scrive all'arcivescovo di Monaco e Frisinga: “Sono d’accordo con te nel qualificare come una catastrofe la triste storia delle violenze sessuali e il modo in cui la Chiesa l’ha affrontata fino a poco tempo fa”

Roma. Il Pontefice ha respinto le dimissioni presentate dal cardinale Reinhard Marx: dalla croce non si scende, il Sinodo tedesco biennale è in corso, la purificazione dal dramma degli abusi ancora ben lontana dall’essere conclusa. “Caro fratello, innanzitutto grazie per il tuo coraggio. E’ un coraggio cristiano che non ha paura della croce, e che non ha paura di umiliarsi di fronte alla terribile realtà del peccato. E’ quello che ha fatto il Signore. E’ una grazia che il Signore ti ha dato, e vedo che vuoi accettarla e custodirla perché porti frutto. Grazie”. Inizia così la lettera (in spagnolo) che Francesco ha inviato a Marx,  che pochi giorni fa si era dimesso dalla carica di arcivescovo di Monaco e Frisinga denunciando quanto poco era stato fatto per combattere gli abusi sessuali commessi da membri del Clero e affermando che la Chiesa è giunta a un “punto morto”. Marx ribadiva la necessità di avviare una grande riforma della Chiesa che si basasse su una più stretta sinodalità, come del resto sta accadendo in Germania. 

 

"Mi dici che stai attraversando un momento di crisi, e non solo tu, ma anche la Chiesa in Germania. Tutta la Chiesa è in crisi a causa degli abusi; ancora di più, la Chiesa ora non può fare alcun passo avanti senza accettare questa crisi. La politica dello struzzo non aiuta, e la crisi deve essere assunta a partire dalla nostra fede pasquale. I sociologismi e gli psicologismi non aiutano. Assumere la crisi, individualmente e come comunitariamente, è l’unica via che porta frutto; perché si esce da una crisi solo in comunità, e inoltre dobbiamo renderci conto che si esce dalla crisi migliori o peggiori, ma mai uguali a prima”, osserva Francesco che aggiunge: “Sono d’accordo con te nel qualificare come una catastrofe la triste storia delle violenze sessuali e il modo in cui la Chiesa l’ha affrontata fino a poco tempo fa”.

 

Insomma,  sintonia sul punto con l’ex presidente della Conferenza episcopale tedesca, impegnata in un percorso sinodale  che solo due giorni fa è stato stroncato da un cardinale di rango qual è Walter Kasper, non certo ascrivibile alla schiera dei reazionari. La lettera del Papa rafforza  Marx soprattutto in ottica interna, mentre ne esce indebolita l’ala che più avversa il Sinodo locale, impersonata dal cardinale Rainer Maria Woelki, nella cui diocesi (Colonia) è in corso una visita apostolica decisa dal Papa proprio per far luce sulla copertura di abusi su minori negli anni e decenni scorsi.  Tuttavia, a colpire è ancora la lettura dei fatti, diametralmente opposta in base a chi la fa: se, commentando le dimissioni di Marx, il presidente della Conferenza episcopale tedesca non menzionava mai la questione degli abusi, Francesco parla solo di questa, evitando di dire alcunché sul Sinodo. E’ un sintomo, anche questo, di quanto delicata sia la situazione. 

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.