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Il Papa rimuove tre membri del C9

Matteo Matzuzzi

Il Pontefice congeda George Pell, Francisco Javier Errázuriz e Laurent Monsengwo Pasinya dal Consiglio della corona. Si salva Maradiaga

Roma. Novità nel Consiglio della corona – altrimenti detto C9 – che assiste il Papa nel governo della chiesa universale e lavora allo studio della nuova costituzione che sovrintende al governo della curia romana. Con una lettera spedita da Santa Marta a fine ottobre, Francesco ha congedato – “ringraziandoli per il lavoro da loro svolto in questi cinque anni” – le loro eminenze George Pell, Francisco Javier Errázuriz e Laurent Monsengwo Pasinya. Di nove che erano, ne restano sei. I tre esonerati non saranno sostituiti, almeno per il momento, recita il comunicato diffuso all’ora di pranzo da Greg Burke, direttore della Sala stampa vaticana. La rimozione di qualche membro del C9 era dall’aria da tempo, soprattutto per i guai con la giustizia australiana di Pell e quelli di Errazuriz con le note vicende cilene. Per il cardinale Monsengwo Pasinya, arcivescovo emerito di Kinshasa (Repubblica democratica del Congo), dovrebbe valere il presupposto della “avanzata età” esplicitamente messo nero su bianco nella nota data ai giornalisti. Il titolo provvisorio della nuova costituzione apostolica che sostituirà la Pastor Bonus di Giovanni Paolo II, è Praedicate evangelium. Nel corso della tre giorni di lavori, il cardinale Reinhard Marx “ha affrontato la questione relativa alla riduzione degli operating costs della Santa Sede. Il costo più ingente – si legge nel comunicato – è senza dubbio rappresentato dal costo relativo al personale. E’ stato nuovamente ribadito che non c’è alcun progetto o intenzione di procedere al licenziamento di eventuali esuberi, ma sarebbero da realizzare job descriptions per rendere più efficace il lavoro di ogni Dicastero, valutando anche la possibilità di ricollocamenti attraverso la mobilità, e ove possibile, il pre-pensionamento”.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.