Tutto pronto in piazza San Pietro per l'apertura solenne del Giubileo della misericordia (LaPresse)

Inizia il Giubileo della misericordia, con un occhio al ghiaccio che si scioglie e alle miniere da chiudere

Matteo Matzuzzi
Il Papa aprirà in mattinata la Porta santa, al termine della messa sul sagrato di San Pietro. Stasera la “sinfonia visuale” con pinguini, tartarughe e calamari giganti proiettati sul Cupolone. Greenpeace apprezza con un comunciato, "ma bisogna abbandonare le fonti fossili entro il 2050".

Roma. Questa mattina, dopo la messa sul sagrato di San Pietro, blindato all’inverosimile dalle forze dell’ordine, il Papa aprirà solennemente (ma con semplicità, come ha fatto sapere mons. Rino Fisichella, grand’organizzatore dell’evento) la Porta santa giubilare. Da quel momento, e fino al prossimo 20 novembre, sarà l’Anno santo della misericordia. E’ una “prima volta” per tante ragioni: è il primo Giubileo di Francesco, è la prima volta che ogni diocesi avrà una propria Porta santa. Ed è la prima volta che il rito avverrà in italiano e non in latino. Segno dei tempi che cambiano. Il Papa ha voluto che tutto avesse inizio l’8 dicembre, cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, così da segnare una sorta di trait d’union tra i due grandi eventi. Non è un caso che la celebrazione sarà introdotta dalla lettura di alcuni brani tratti dalle quattro costituzioni conciliari (Dei verbum, Lumen gentium, Sacrosanctum concilium, Gaudium et spes), nonché da alcuni passi presi da Unitatis redintegratio sull’ecumenismo e Dignitatis humanae sulla libertà religiosa. Domenica prossima, invece, s’avrà l’apertura della Porta santa nelle diocesi di tutto il mondo. Francesco aprirà quella di San Giovanni in Laterano, la sua cattedrale.

 

Ma più che dell’evento in sé, che peraltro cadrà nella solennità dell’Immacolata concezione, i riflettori sono puntati più sul grande show serale (durata prevista, tre ore) che avrà luogo nella stessa piazza: immagini “di grandi fotografi” saranno proiettate sulla facciata e la cupola della basilica, tutte ispirate in qualche modo alla lotta contro i cambiamenti climatici. “Fiat lux: Illuminating our common home”, si chiama lo show offerto dal World Bank Group (Connect4Climate), dalla Paul Allen’s Vulcan Productions, dalla Fondazione Li Ka-shing e dall’Okeanos. Tema della rappresentazione, ha aggiunto l’arcivescovo Fisichella, sarà l’enciclica Laudato si’, e lo scopo che si vuole raggiungere con le foto proiettate sulla basilica è quello di sensibilizzare il popolo fedele a darsi da fare per scongiurare lo scioglimento delle calotte polari e ridurre il riscaldamento globale. Non s’è fatto attendere il plauso di Greenpeace, che in una nota diffusa domenica sera ha detto d’apprezzare l’appello papale  pronunciato domenica al termine dell’Angelus in favore di un positivo esito della Conferenza sul clima di Parigi ricordando altresì come Bergoglio avesse già in precedenza “sottolineato la necessità di abbandonare le fonti fossili”. I polacchi – clero compreso – hanno fatto sapere che loro le miniere di carbone intendono tenerle aperte, nonostante i vertici onusiani e gli auspici petrini. Il curatore dell’evento, Travis Threlkel, ha annunciato che “sarà una sinfonia visuale articolata in movimenti che partiranno dal Cantico delle creature per attraversare i temi ambientali e sociali che hanno ispirato l’enciclica di Papa Francesco Laudato si’”.

 

[**Video_box_2**]Tra gli spettacolari rendering già resi noti, si vede una tartaruga gigante nuotare libera sulla facciata progettata da Carlo Maderno, scena abituale degli straordinari documentari in HD prodotti da National Geographic. L’obiettivo, ha aggiunto Threlkel, è quello di “ispirare le persone a prendersi cura del pianeta”. Un altro degli organizzatori dello show, Joel Sartore, impegnato da anni a raccogliere le immagini di tutte le specie animali in pericolo d’estinzione, tra zoo ed aree protette – una sorta di Arca di Noè, dice – spiega che “questa potrebbe essere l’occasione per rendere tutti consapevoli della dimensione del problema. “Penso – ha aggiunto – che Papa Francesco sia un visionario”, il che può aiutare nel far capire alla gente che non si può fare a meno di relazionarsi all’ambiente che ci circonda. Ma l’evento di stasera avrà anche un seguito: l’incontro tra grande fotografia e Giubileo proseguirà infatti con la mostra di National Geographic “Sorella Terra: la nostra casa comune”. L’inaugurazione è prevista tra pochi giorni, a Roma.

 

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.