Il 10 febbraio, mercoledì delle Ceneri, il Papa invierà nel mondo i "missionari della misericordia"

Guardi un porno o scarichi musica gratis? Ecco la lista dei nuovi “peccati informatici”

Matteo Matzuzzi
Si apre domani vicino Teramo il corso di aggiornamento per confessori. Allo studio la lista dei nuovi peccati informatici, dalla navigazione su siti pornografici alle truffe web. Il 10 febbraio, il Papa invierà nel mondo i missionari della misericodia.

Roma. “Cosa deve fare chi ha inquinato o ha frodato il fisco? E i peccatori informatici potranno ottenere l’indulgenza giubilare?”. Sono le domande che si porranno al santuario di San Gabriele (Teramo) i circa cinquanta confessori chiamati a partecipare al corso di aggiornamento che ha per tema “Il ministero della misericordia nel sacramento della penitenza”. Il corso, aperto a religiosi e sacerdoti diocesani provenienti da tutta Italia, sarà guidato da don Mauro Cozzoli, professore di Teologia morale alla Lateranese. Nella presentazione dell’iniziativa – che cade a una settimana esatta dalla cerimonia con cui il Papa invierà nel mondo i “missionari della misericordia”, incaricati di assolvere dai peccati tradizionalmente riservati alla Sede apostolica – si spiega come anche i peccati abbiano conosciuto un’evoluzione con il passare dei tempi.

 

Ad esempio, “anche chi naviga in internet o invia email può commettere dei peccati”, e per dare un’idea di cosa si stia parlando vengono citati “gli abusi di chi usa le chat-line in maniera ingannevole, di chi approfitta di Facebook, Twitter, dei vari blog o di YouTube per commettere veri e propri reati di diffamazione o di cyberstalking”. Ma commette peccato anche chi crea account sotto falso nome o invia “fake mail” traendone vantaggi economici. Infine, e forse è il peccato più diffuso, è menzionata la navigazione sui siti pornografici. Se questo era abbastanza noto o quantomeno immaginabile, pochi avrebbero scommesso che pure lo scaricare musica o film dal web in modo gratuito va rivelato in confessionale: sempre pirateria informatica è, del resto.

 

[**Video_box_2**]In realtà, già dodici anni fa, sempre al santuario di San Gabriele, ci si interrogò sull’uso ingannevole dei mezzi informatici. Allora, con Facebook e Twitter ancora di là da venire, l’attenzione fu tutta su chat e siti pornografici.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.