Martedì mattina, alle 9.30, il Papa aprirà la Porta Santa, momento iniziale del Giubileo della Misericordia (LaPresse)

Appello del Papa all'Angelus: "Fare ogni sforzo per attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici"

Matteo Matzuzzi
"A Parigi ogni sforzo dovrebbe essere rivolto ad attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, a contrastare la povertà e far fiorire la dignità umana”.

Roma. Dopo averlo fatto, da ultimo, nel corso della chiacchierata di lunedì scorso con i giornalisti a bordo dell’aereo che da Bangui lo stava riportando a Roma, il Papa è tornato a parlare di clima dalla finestra del Palazzo apostolico, al termine dell’Angelus: “Seguo con viva attenzione i lavori della Conferenza sul clima in corso a Parigi, e mi torna alla mente una domanda che ho posto nell’enciclica Laudato si’: ‘Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?’. Per il bene della casa comune – ha detto Francesco – di tutti noi e delle future generazioni, a Parigi ogni sforzo dovrebbe essere rivolto ad attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, a contrastare la povertà e far fiorire la dignità umana”. Le due cose, ha chiosato, "vanno insieme: attenuare gli impatti dei cambiamenti climatici e contrastare la povertà".

 

Il nuovo arcivescovo di Palermo: "La nostra bussola sia la Costituzione"

E mentre a Palermo il nuovo arcivescovo, mons. Corrado Lorefice, diceva che “la nostra bussola dev’essere l’articolo 3 della nostra Costituzione sul principio di uguaglianza (il presule ha letto l’articolo della Carta con voce rotta dalla commozione) e che dobbiamo lavorare per ritrovare questi spazi e quelle risorse” contenute “nelle norme che sono dei gioielli e che ci sono state regalate dopo la guerra per un’Italia meravigliosa”, il Papa invitava a pregare perché lo Spirito santo illumini quanti sono chiamati a prendere decisioni così importanti e dia loro coraggio di tenere sempre come criterio di scelta il maggior bene per l’intera famiglia umana”.

 

Alla lotta contro i cambiamenti climatici sarà dedicato, martedì sera, solennità della Immacolata Concezione, l’evento “Fiat lux: Illuminating Our Common Home”, offerto dalla World Bank Group (Connect4Climate), dalla Paul Allen’s Vulcan Productions, dalla Fondazione Li Ka-shing e dall’Okeanos. Sulla facciata e la cupola della basilica vaticana saranno proiettate fotografie “ispirate alla misericordia, all’umanità, al mondo naturale e ai cambiamenti climatici”. Mons. Rino Fisichella, presentando gli eventi correlati al Giubileo della misericordia ha sottolineato che lo spettacolo è “ispirato all’ultima enciclica di Papa Francesco, Laudato si’, e vuole proporre la bellezza del creato anche in occasione della Ventunesima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, che è iniziata a Parigi lo scorso lunedì 30 novembre e che terminerà il prossimo 11 dicembre”.

 

Il Pontefice, rispondendo lunedì in aereo a una domanda di François Beaudonnet di France Télévisions, aveva ribadito che riguardo la lotta i cambiamenti climatici “adesso o mai!”. Dalla prima, “che credo sia stata a Tokyo, ad adesso, si è fatta poca cosa, e ogni anno i problemi sono più gravi. Parlando in una riunione di universitari su quale mondo noi vogliamo lasciare ai nostri figli, uno ha detto: “Ma Lei è sicuro che ci saranno figli di questa generazione?”. Siamo al limite! Siamo al limite di un suicidio, per dire una parola forte. E io sono sicuro che quasi la totalità di quelli che sono a Parigi, al Cop21, hanno questa coscienza e vogliono fare qualcosa. L’altro giorno ho letto che in Groenlandia i ghiacciai hanno perso miliardi di tonnellate. Nel Pacifico c’è un Paese che sta comprando da un altro Paese terre per traslocare il Paese, perché entro 20 anni quel Paese non ci sarà più… No, io ho fiducia. Ho fiducia in questa gente, che farà qualcosa; perché, io direi, sono sicuro che hanno buona volontà di fare, e mi auguro che così sia. E prego per questo”.

 

[**Video_box_2**]Al termine, Francesco ha ricordato che “domani ricorre il cinquantesimo anniversario di un memorabile evento tra cattolici e ortodossi. Il 7 dicembre 1965, vigilia della conclusione del Concilio Vaticano II, con una Dichiarazione comune del Papa Paolo VI e del Patriarca Ecumenico Atenagora, venivano cancellate dalla memoria le sentenze di scomunica scambiate tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli nel 1054”.  “E’ davvero provvidenziale – ha osservato il Pontefice – che quello storico gesto di riconciliazione, che ha creato le condizioni per un nuovo dialogo tra ortodossi e cattolici nell’amore e nella verità, sia ricordato proprio all’inizio del Giubileo della Misericordia”.

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.