Luigi Di Maio (foto LaPresse)

Un sondaggio che smonta il nazional-sovranismo

Massimo Bordin

Secondo Swg la grande maggioranza degli italiani è per una revisione della manovra. Da qui dovrebbe ripartire l'opposizione ai gialloverdi

L’ultimo sondaggio SWG prospetta un leggero travaso di voti dalla maggioranza alla opposizione. Fa colpo nei titoli sulla rete ma praticamente non vuol dire nulla. Gli spostamenti sono tutti molto largamente all’interno del margine di errore e le intenzioni di voto senza campagna elettorale in corso valgono comunque poco. Quest’ultimo criterio, per quanto confermato nei fatti più volte, è da tempo dimenticato dalla politica italiana. Il borsino virtuale dei partiti coglie tendenze di fondo, segnala disponibilità, non di più. Il discorso è diverso per i sondaggi su un tema specifico, in genere più indicativi. Qui la faccenda si fa interessante e meriterebbe qualche titolo. Il sondaggio SWG di ieri proponeva i pareri sulla trattativa in corso con l’Ue a proposito della manovra economica. Solo il 19 per cento degli interpellati sposa l’opzione della indisponibilità a mutarla mentre quasi il 70, il 68 per cento per la precisione, si divide fra chi auspica una completa revisione della manovra, ed è il gruppo maggioritario con il 38 per cento, e chi prospetta modifiche ridotte per venire comunque incontro all’Ue. Una manovra economica ha molto poco di simbolico, e il nazional-sovranismo sembrerebbe fare poco colpo sull’opinione pubblica che del resto si è sempre mostrata in maggioranza contraria anche all’uscita dall’euro. Tutto questo dovrebbe costituire il terreno prioritario di lavoro per una seria opposizione. Assai più di qualche decimale che si sposta da un partito all’altro.

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