Una foto del 2004 con Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo

In Sicilia la faglia del centrodestra resta aperta

Massimo Bordin

In vista delle Regionali riemerge la spaccatura fra i sostenitori di Totò Cuffaro e quelli di Raffaele Lombardo

La questione degli schieramenti nelle prossime elezioni regionali siciliane non si è ancora definita è tutto ruota intorno alla collocazione di Angelino Alfano. Siamo però alle ultime battute di trattative complicate nelle quali il ceto politico locale è specializzato, al punto da far pensare che sia l’unica cosa che sappia fare. Un moto perpetuo di incontri dove si dice e si nega, si prospetta una soluzione pensando così di provocarne un’altra per la quale e già comunque pronta un’altra ancora di riserva. Probabilmente all’atto pratico tutto ciò non porterà a nulla e la decisione verrà presa in sede nazionale ma a Palermo si auto convinceranno che decisivi sono stati i loro conciliaboli. C’è però un aspetto, in tutta la faccenda, che si gioca davvero sul posto e lo si trova nel mancato superamento delle divisioni trasversali nel ceto politico di centro destra che avevano caratterizzato i governi regionali che hanno preceduto la improbabile giunta Crocetta. Riemerge infatti la spaccatura fra i sostenitori di Totò Cuffaro e quelli di Raffaele Lombardo. Il loro è stato uno scontro di potere fondato su diverse basi sociali e anche diversi progetti politici e gestionali. La decapitazione per via giudiziaria dei due schieramenti ha determinato prima la vittoria della sinistra e ora forse determinerà quella del M5s, ma la faglia che aveva diviso il centrodestra, e non solo, resta aperta.