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Derive e argini

L'ultimo balzo dell'eutanasia olandese è la morte di coppia (come gli Zweig)

Giulio Meotti

Come lo scrittore austriaco che si suicidò tenendo per mano la sua compagna, così sempre più coppie sono oggi aiutate a morire nei Paesi Bassi. Una percentuale in aumento che desta preoccupazione anche oltre confine

La domenica pomeriggio del 22 febbraio 1942, il gentiluomo di lettere si stende sul letto nella sua casa in Brasile. Prende una dose di Veronal. Sua moglie, Lotte, lo accompagna nell’abisso. Si abbracciano. Un’immagine inquietante scattata dalla polizia è impressa nella nostra immaginazione: Stefan Zweig è sdraiato e tiene la mano della compagna, che appoggia la guancia sulla sua spalla. Il “mondo di ieri” era morto e loro non pensavano di avere un domani. “Uniti anche nella morte”. Il Courrier International con questo titolo non racconta la storia di Zweig, ma il nuovo balzo in avanti della legge sull’eutanasia in Olanda. Sempre più coppie sono state aiutate a morire nei Paesi Bassi, “una cosa mai vista prima nel paese”. Nel 2001, i Paesi Bassi sono stati il primo paese al mondo a legalizzare l’eutanasia attiva. Di fronte al notevole aumento del numero delle coppie che accedono a tale pratica, diversi attivisti denunciano una legge ormai alla deriva.

 

Secondo Kevin Yuill, direttore dell’associazione Humanists Against Assisted Suicide and Euthanasia, l’eutanasia appare troppo spesso come la soluzione di un problema sociale piuttosto che medico. “E’ altamente improbabile che lo stato di salute di due persone possa concordare su questo punto”, sostiene Yuill. Il numero di persone che muoiono nei Paesi Bassi con l’aiuto dell’eutanasia è aumentato del 14 per cento in un solo anno salendo a 8.720. La percentuale è più alta rispetto agli ultimi anni e ha portato la quota di decessi per eutanasia dal 4,5 al 5,1 per cento di tutti i decessi dell’anno scorso nel paese. Nessuna ricerca scientifica è stata condotta per stabilire una ragione dell’aumento. Lo scorso anno sono stati aiutati a morire anche 288 malati di demenza, con un aumento del 34 per cento rispetto al 2021. Altre 379 persone anziane sono morte perché soffrivano di una moltitudine di malattie non terminali. Si tratta di un aumento del 23 per cento rispetto al 2021. Di queste, 58 erano coppie che hanno scelto di morire insieme.

 

Per questo anche il ministro della Salute del governo francese, François Braun, esprime dubbi su una legge per l’eutanasia di cui si parla in Francia. Braun ha manifestato sul Monde alla vigilia di Pasqua la sua contrarietà a una legge sulla “assistenza attiva a morire”, affermando che la priorità è invece il “rafforzamento del quadro normativo esistente”. “Il dibattito sull’assistenza attiva a morire è ancora aperto” ha detto Braun. “Un testo legislativo che va in questo senso cambierebbe profondamente la nostra società e il nostro rapporto con la morte”. Perché come ha scritto Michel Houellebecq, l’eutanasia attiva rappresenterebbe un terremoto per la nostra civiltà. Il famoso slippery slope, il piano inclinato in cui tutti rischiano di scivolare.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.