Erika Stefani (foto LaPresse)

Ministra Stefani non ci deludere

Roberto Maroni

Secondo il ministro Affari regionali, l’autonomia di Veneto e Lombardia non porterà alcun aumento di risorse, ma solo quanto già lo Stato spende oggi per le competenze che saranno trasferite

“L’autonomia non si annacqua e non si rimanda”. Dichiarazione forte e chiara del ministro Erika Stefani nella bella intervista di ieri a questo giornale (a proposito, direttore, ma il Foglio non è considerato in opposizione a questo governo?). Continua la ministra: “No a compromessi al ribasso e basta attese. Adesso, se dopo aver superato anche le resistenze delle strutture tecniche di molti ministeri dovessero sorgere altri ostacoli, ci sarebbe un problema serio per il governo”. Parole sante. Sull’autonomia c’è grande attesa, dopo che lombardi e veneti si sono espressi con chiarezza nel referendum del 22 ottobre 2017. “C’è però chi parla di secessione”, osserva malizioso il Foglio. “Ma se io secessionista non lo sono mai stata”, si vanta la ministra. Essendo leghista mi verrebbe da dire qualcosa su questa risposta, ma soprassiedo. Quello che mi preoccupa è invece la conclusione dell’intervista: pare che l’autonomia non porterà alcun aumento di risorse a Lombardia e Veneto, ma solo quanto già lo Stato spende oggi per le competenze che saranno trasferite. L’accordo firmato un anno fa da me e Zaia con il governo Gentiloni (!!!) parla anche di costi standard e compartecipazione al gettito delle tasse pagate in Lombardia e Veneto. Con questi criteri è vera autonomia, senza è un trucco. Coraggio ministra, non farti condizionare dai pentastellati conservatori amanti dell’assistenzialismo. Tra pochi giorni puoi scrivere la storia: confido in te, non ci deludere. Stay tuned.

Di più su questi argomenti: