Il Globe theatre di Londra (foto Leon Neal per Getty Images) 

Bandiera Bianca

Inghilterra e Stati Uniti sono uniti dall'incapacità di distinguere le parole dalle cose

Antonio Gurrado

A Londra il Globe è stato criticato per non avere fatto interpretare Riccardo III a un disabile, affidandone invece il ruolo a un attore che ha dovuto simulare la malattia. A Pensacola, Florida, il provveditorato ha sequestrato i vocabolari dalle biblioteche d’istituto perché recavano alla lettera S, la voce “sesso”

Inghilterra e America sono due nazioni separate dalla stessa lingua, diceva George Bernard Shaw; oggi possiamo aggiungere che sono unite dalla stessa incapacità di distinguere le parole dalle cose. A Londra, il Globe è stato severamente criticato per non avere fatto interpretare Riccardo III a un disabile (che poi, a quanto pare, il monarca sedizioso aveva la scoliosi, tutto qui), affidandone invece il ruolo a un attore che ha dovuto simulare la malattia. Mentre a Pensacola, in Florida, il provveditorato ha sequestrato i vocabolari dalle biblioteche d’istituto a causa dei contenuti inappropriati per i minori: recavano infatti, alla lettera S, la voce “sesso”, con relativa definizione.

Distanti un oceano, le due notizie sono accomunate dall’attenzione per il testo deprivata dalla capacità di leggere il contesto. I critici del Globe non hanno capito che le parole di Shakespeare riguardo alla malattia di Riccardo III riguardavano il personaggio e non l’attore: a volerle prendere alla lettera, il protagonista avrebbe potuto essere interpretato solo da un malato di scoliosi pretendente al trono inglese morto nel 1485 e seppellito sotto un parcheggio a Leicester. Gli ispettori scolastici americani non hanno colto che compito del vocabolario è contenere tutte le parole in uso, senza gerarchie etiche né censure dovute all’evenienza che di qualcuna non stia bene parlare: la definizione di “sesso” non è un’esortazione a praticarlo immantinente né è stata vergata con l’obiettivo di generare pensieri lubrici nei preadolescenti. Probabilmente però bisogna rassegnarsi; questa tendenza a leggere minuziosamente ogni dettaglio senza considerare in alcun modo la cornice in cui si colloca è il nuovo, dilagante analfabetismo, ora transoceanico, presto universale.