(foto Ansa)

Bandiera Bianca

Per spiegare l'ultimo pacchetto sicurezza del governo bisogna ricorrere alla filosofia

Antonio Gurrado

L'uomo per natura è buono o cattivo? Ecco, per dotarsi di strumenti legislativi l'esecutivo dovrebbe prima rispondere a questa domanda (anche attingendo alla religione)

Se vogliamo fare politica facciamo politica, ma se vogliamo fare filosofia facciamo filosofia e domandiamoci: l’essere umano, di per sé, è buono o è cattivo? Perché a questo, alla fine, si riduce il nocciolo teorico del dibattito attorno al freschissimo pacchetto sicurezza del governo. Se si presuppone infatti che l’essere umano sia naturalmente buono, come vogliono i russoviani di ogni tempo, allora la borseggiatrice incinta sarà una debole da tutelare, il manifestante che blocca una strada sarà un idealista votato al martirio, il truffatore di anziani sarà un poveraccio che vive di espedienti e l’occupante abusivo di immobili sarà un disperato che altrimenti come fa.

Se si presuppone invece che l’essere umano sia naturalmente cattivo, allora ogni occupante abusivo di immobili è un profittatore, ogni truffatore di anziani un manigoldo, ogni manifestante che blocca una strada un teppista, ogni borseggiatrice incinta una lestofante. Sta poi a chi governa decidere se convenga partire dal presupposto che tutti siano buoni, e farsi turlupinare dai cattivi, o partire dal presupposto che tutti siano cattivi, e rischiare che i buoni paghino più del dovuto. Quanto a me – se anziché politica o filosofia vogliamo fare religione – credo che nessuno sia buono e tutti possano diventarlo, come è chiaramente scritto nel Vangelo. Auspicare però una legislazione che tenga conto di quest’anima ambigua dell’uomo significa presupporre che l’Italia sia un Paese cattolico; e, francamente, sarebbe pretendere troppo.

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