(foto Unsplash)

bandiera bianca

La natività nel 2022, a San Donato Milanese

Antonio Gurrado

Considerazioni a proposito del parto all'interno della tenda, nella provincia lombarda. E di come ci riveli una parte di cristianità che spesso ignoriamo

Sua madre è giovanissima, ha ventitré anni e non può permettersi una casa. Suo padre fa un lavoro umile e da poco l’ha perso. Non vanno nei dormitori perché si amano e non vogliono venire separati, in casermoni con tutti i maschi da una parte e tutte le femmine dall’altra, quindi vivono in una tenda che trasportano in giro per l’Europa a seconda delle contingenze. Di recente l’hanno piantata in un punto un po’ squallido della provincia milanese, vicino alla stazione di San Donato. Finché la ragazza ha dato alla luce un bambino e, trascorsi i termini sanciti dalla legge, ha scelto di non riconoscerlo poiché non può garantirgli di accudirlo a temperature decenti, rendendo il neonato figlio universale.

Questa nascita del bambinello di San Donato è una storia tragica e bellissima; consola la cristianità rivelandoci che, se anziché leggerla sullo smartphone avessimo guardato il cielo lombardo, sopra la tenda, di passaggio in un punticino trascurabile della periferia dell’Impero, al freddo e al gelo, avremmo visto la stella cometa.

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