bandiera bianca

Per vedere la serie di Netflix di Harry e Megan non serve nemmeno Netflix

Antonio Gurrado

Dall'intervista a Oprah alle celeberrime gaffe del principe Filippo, dalle disavventure di Lady D alle scene di "The Crown", era già stato tutto visto e raccontato

Non so se abbiate già visto la docuserie di Harry e Meghan su Netflix. Io sì. Parla di una famiglia tossica che induce pensieri suicidi colpevolizzando in maniera sistematica il più piccolo e debole, cosa che già sapevamo dall’intervista fiume concessa a Oprah Winfrey. Parla di un serpeggiante inconfessato razzismo a Buckingham Palace, cosa che già sapevamo dalle gaffe (diciamo così) etniche del principe Filippo di cui trabocca l’aneddotica. Parla di come la monarchia britannica tronchi e sopisca i sentimenti più intensi, a costo di passare da nemica dell’amore agli occhi dell’opinione pubblica, cosa che già sapevamo dai tempi di Lady Diana, no, di Margaret e Townsend, no, di Edoardo VIII e Wallis Simpson, per limitarci al Novecento. Parla dell’ineludibile gabbia di grandi ritualità e piccole taccagnerie che la corte costruisce attorno a chiunque sia giovane, dinamico, innovatore e restio a chinare il capo alla tradizione, cosa che già sapevamo avendo guardato “The Crown”. Parla, infine e soprattutto, di come una mediocre attrice americana sia riuscita a garantirsi fama parassitaria dalla stessa istituzione che disprezza, e di come una sbandata per lei abbia reso noioso e bolso un principe sopra le righe che, se la sorte avesse voluto, sarebbe stato un ottimo Enrico IX; cosa che già sapevamo, essendo da anni sotto gli occhi di tutti. Non so se anche voi abbiate già visto la docuserie di Harry e Meghan ma penso di sì, visto che non c’è nemmeno bisogno di aprire Netflix.