(foto Ansa)

bandiera bianca

Può un paese che affossa il ddl Zan dirsi libero? Sì

Antonio Gurrado

Le democrazie sono tali proprio perché ogni legge, non importa quanto importante e quanto in modo barbino, può essere respinta. Risposta alla studentessa intervenuta alll'Università di Padova

Sì, punto e basta. (E questa sarebbe la rubrica di oggi se dovessi limitarmi a rispondere alla domanda – intesa come retorica – implicitamente posta dalla studentessa dell’Università di Padova che ieri, al cospetto del Capo dello Stato, aveva domandato se potesse dirsi libero un Paese il cui Parlamento può permettersi di affossare anche in modo barbino il ddl Zan. Ma siccome sono stato studente anch’io e ricordo che con loro bisogna usare pazienza, utilizzo questa parentesi per spiegare: sì, un Paese può dirsi libero proprio fin quando il suo Parlamento può permettersi di affossare una legge, non importa quanto buona e non importa quanto in modo barbino.

Poteva anche essere una legge che elargisse infinito denaro ai bisognosi o che imponesse di indossare le mutande sopra i calzoni e di parlare inderogabilmente svedese, come nel famoso film di Woody Allen; e l’affossamento poteva anche essere salutato coi mortaretti o a colpi di borborigmi. Finché un Parlamento potrà respingere una legge, foss’anche la migliore del mondo, quel Paese sarà libero. Se un Parlamento non può farlo, il Paese non è una democrazia. Ecco anzi il sottile paradosso: proprio in quanto libero di respingere il ddl Zan, un Paese può essere libero di approvare il ddl Zan. Chiusa parentesi.)

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