Veduta del castello di Lindisfarne (da Wikipedia)

Bandiera bianca

Il dilemma di Lindisfarne. A rischio uno dei luoghi più incontaminati d'Europa

Antonio Gurrado

Per collegare l'isola tidale al resto dell'Inghilterra stanno progettando un trenino, ma i centosessantadue abitanti del posto insorgono: "Non siamo a Disneyland". Varranno più loro o i treninofili?

Chissà se varranno di più centosessantadue abitanti o un trenino. Lindisfarne, nel Northumberland, è un’isola tidale collegata alla terraferma da una sottile striscia non percorribile un paio di volte al giorno a causa della marea. È dominata dalle rovine di un castello in cima a una collina, per costruire il quale vennero utilizzate pietre di un’abbazia dismessa che nell’Alto Medioevo aveva giustificato la nomea di isola sacra; è uno dei luoghi più affascinanti e incontaminati d’Europa.

 

Se non che adesso c’è un progetto per renderla più contaminata e meno sacra: affiancare alla consueta navetta che percorre la striscia di terra un trenino multicolore su pneumatico. Pare sia un’opzione più sicura contro il Covid (il trenino ha i lati aperti) e più gradita ai bambini. Gli abitanti di Lindisfarne tuttavia – non so se tutti e centosessantadue – hanno protestato dicendo che la loro isola non è Disneyland e che il trenino multicolore mal si coniuga al panorama austero e spoglio dell’isola.

I treninofili ribattono: ma il Covid? Se fossi di Lindisfarne, risponderei che per garantire la sicurezza ci sono mezzi più efficaci e meno pacchiani come il vaccino, il green pass, lo stare a casa. I treninofili insistono: ma i bambini? Se fossi di Lindisfarne, risponderei che possono viaggiare con gli adulti su mezzi da adulti sperando che, un giorno, si rassegnino a diventare adulti. Ma sono risposte ruvide, cose che non si possono dire, abbastanza misantrope da poter far diventare gli abitanti di Lindisfarne centosessantatré.

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