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Dov'è la verità sulla fase 2?

Antonio Gurrado

Hanno ragione i giornali nel dire che l'Italia è ripartita senza contraccolpi? Oppure ha ragione il sindaco di Gravina in Puglia?

Dov’è la verità? Da un lato ho i quotidiani che testimoniano soddisfatti come l’Italia sia ripartita senza caos; dall’altro ho i social network, su cui mi è arrivato un video del sindaco di Gravina in Puglia il quale lamenta che la fase 2, in paese, è un casino. Sono cinque minuti di scarmigliato appello alla cittadinanza che trascende immediatamente in rimprovero, di resoconto inorridito di una giornata di indebita festa senza distanze né sicurezza, di trasalimenti di fronte all’irresponsabilità dei cittadini, di furibonde sgrammaticature non so se spontanee o indotte per rendere verbalmente l’entropia collettiva.

 

Di fronte a quest’intemerata dionisiaca stanno gli apollinei resoconti dei giornali su un’Italia pacifica e disciplinata, una specie di Svizzera del sud-est asiatico. Allora dove sta la verità? Azzardo un po’ di opzioni per risolvere il busillis. Uno: i giornali parlano dell’Italia ma Gravina è extraterritoriale. Due: il caso Gravina non è affatto isolato ma ai giornali interessano le città, non i paesi che l’opinione pubblica destina all’anarchia con indifferenza. Tre: il topos del sindaco sull’orlo della crisi di nervi, principiato qualche settimana fa da primi cittadini più celebri di comuni più vasti, si è talmente radicato nel territorio che lo sbrocco è diventato l’unica forma di comunicazione credibile fra amministratori e amministrati. Quattro: assistiamo al sorgere di una forma politica rovesciata, in cui sono gli elettori a dover guadagnarsi la fiducia degli eletti. Cinque: a Gravina non è successo niente di che ma il sindaco ha le allucinazioni. Sei: tutta Italia è una grande forsennata Gravina ma il sindaco è stato l’unico a trovare il coraggio di rompere il silenzio e svelare che il re è nudo. Sette: tutte le precedenti ipotesi sono simultaneamente vere benché incongruenti, la fase 2 funziona e non funziona, l’Italia è disciplinata e anarchica, Gravina è ovunque e in nessun luogo, il sindaco ha ragione e torto marcio, e alla fine per valutare se la convivenza col virus sarà stata un successo o un fallimento non varranno i fatti ma solo le interpretazioni.

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