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La violenza degli ultras secondo "Ponzio Pilato" Infantino

Antonio Gurrado

Per il presidente della Fifa il fenomeno della violenza negli stadi va ridimensionato: stando ai suoi calcoli, i responsabili sarebbero non migliaia ma solo centinaia, anzi decine, forse anche meno

Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha rilasciato un’intervista esclusiva a Sky con la dichiarazione d’obbligo, quella secondo cui ai giorni nostri non si può ancora morire per una partita di calcio. Siccome però i fatti dimostrano che si può e come, ha argomentato che il fenomeno della violenza negli stadi va ridimensionato: stando ai suoi calcoli, i responsabili sarebbero non migliaia ma solo centinaia, anzi decine, forse anche meno.

 

Prima di scoprire che secondo il capo del calcio mondiale la violenza sarebbe dovuta a sette-otto scavezzacollo, ho rinvenuto il precedente del suo discorso nel monologo sulla strage degli innocenti in “Secondo Ponzio Pilato”, vecchio film di Luigi Magni. Dice Erode Antipa che lo sterminio decretato dal padre va ridimensionato: gli abitanti di Betlemme erano mille, i bambini saranno strati un centinaio, quelli sotto i due anni una ventina; leviamone metà perché le femminucce non correvano pericolo, consideriamo che alcuni sono riusciti a fuggire ed ecco che restano sì e no quattro o cinque vittime, con la carneficina ridotta a mascalzonata. È un vecchio trucco, ridimensionare le proporzioni di una strage per non far pensare al pubblico che il problema sono gli innocenti.

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