Ferdinando IV di Borbone

Il perfetto antidoto a Luigi Di Maio è Ferdinando IV di Borbone

Antonio Gurrado

Il re di Napoli, nel Settecento, volle convertire un ozioso casino da caccia sito nell’agro di Caserta in uno dei più grandi esperimenti sociali dell’epoca: il Real Borgo di San Leucio

Il perfetto antidoto a Giggino Di Maio è Ferdinando IV di Borbone. Il re di Napoli, nel Settecento, volle convertire un ozioso casino da caccia sito nell’agro di Caserta in uno dei più grandi esperimenti sociali dell’epoca: non il reddito di cittadinanza bensì una comunità di centinaia di lavoratori, tutti filatori di sete pregiate, che vivevano e operavano all’interno di una cittadella amena e felice. Il Real Borgo di San Leucio (tuttora visitabile) ospitava solo setaioli che si dimostravano eccellenti ed era dotata di proprie scuole e di una legislazione a sé stante; donne e uomini godevano degli stessi diritti ed erano consentiti i matrimoni d’amore fra lavoranti. Le fabbriche erano dotate di macchinari d’avanguardia e il sovrano stesso - che disponeva di proprie stanze in loco per poter occasionalmente dormire vicino ai setaioli - regalava un piccolo telaio a ogni nuova famiglia, così che l’arte venisse tramandata ai figli. La Rivoluzione del 1799 gli impedì di ampliare il progetto trasformando San Leucio in una grande città ideale; poi, con l’Unità d’Italia, decaddero la fabbrica e l’utopia di un meridione operoso e autosufficiente. Il borgo è stato aggregato al Comune di Caserta; nel collegio uninominale, il Movimento 5 Stelle ha preso il 54%.