Foto di Blake Clinkard via Flickr

A Bari il quartiere multietnico dimentica il Natale. Ma non è colpa degli immigrati

Antonio Gurrado

Nel quartiere Libertà la parrocchia di Santa Cecilia ha deciso di non celebrare la messa di mezzanotte per questioni di sicurezza

Va bene gli immigrati, va bene la delinquenza, va bene il coprifuoco dopo il quale perfino il parroco deve girare con qualcuno che lo scorti. Tuttavia la notizia che a Natale una chiesa di Bari non celebrerà la messa di mezzanotte per questioni di sicurezza contiene un errore di prospettiva che è un dettaglio rivelatore.

 

Siamo nel quartiere Libertà: multietnico e interclassista se visto da sinistra, degradato e invaso se visto da destra. Fra immigrati irregolari, prostitute, ceffi coi bastoni e intimidazioni vandaliche anche ai danni delle chiese, la parrocchia di Santa Cecilia ha deciso di andare sul sicuro e chiudere i battenti durante la notte santa. Impazza il dibattito sulle colpe ma, a ben vedere, nel suo comunicato il viceparroco non ha accusato né gli stranieri né le passeggiatrici né i politici, capri espiatori festivi e feriali. Ha detto che la messa vigiliare è stata eliminata “perché, complici anche le abitudini dei baresi, ci sarebbe venuta pochissima gente”.

 

Letta dal solito verso, questa notizia dovrebbe insegnarci che immigrati, delinquenti e puttane ci tolgono addirittura il Natale. Letta controluce, complici anche le abitudini dei baresi, insegna invece che se una messa non si celebra è perché non ci va nessuno, che un territorio viene invaso solo se chi ci abita cede terreno, e che la natura non tollera vuoti.

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