Quattro arresti tra Italia e Kosovo per apologia del terrorismo

Redazione
I fermati sono accusati di far parte di una presunta cellula terroristica che, attraverso l'uso della rete e dei social network, propagandava l'ideologia jihadista

Nelle prime ore di martedì l’Antiterrorismo italiano e la Digos di Brescia, insieme alla polizia del Kosovo, hanno arrestato quattro cittadini kosovari ritenuti responsabili di apologia del terrorismo e istigazione all'odio razziale. I quattro arrestati sono accusati di far parte di una presunta cellula terroristica che, attraverso l'uso della rete e dei social network, propagandava l'ideologia jihadista.

 

Nell'operazione, denominata "Van Damme", è stato arrestato un cittadino kosovaro che ha vissuto in Italia, catturato nei pressi della città di Hani i Elezit e considerato il capo della cellula. Gli altri tre membri sono stati arrestati in Italia. Per uno dei fermati è stata disposta, su richiesta del Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, la misura di sorveglianza speciale per terrorismo. Secondo la polizia, i quattro arrestati mostravano "pericolosi indicatori di fanatismo religioso estremistico". I componenti del gruppo criminale “si mostravano sul web con armi e atteggiamenti caratterizzanti i combattenti del sedicente Stato islamico”.

 

[**Video_box_2**]Carmine Esposito, il questore di Brescia, dove sono avvenuti gli arresti su territorio italiano, ha detto a RaiTre che i sospetti “minacciavano il Santo Padre Bergoglio, esaltavano i recenti attentati di Parigi e minacciavano l'ex ambasciatrice degli Stati Uniti in Kosovo”. Ha aggiunto inoltre che nelle case perquisite in Kosovo sono state trovate delle armi.

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