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S&P declassa a 'spazzatura' il rating russo e la Borsa di Mosca apre in negativo

Redazione

L'agenzia crede che il sistema finanziario della Russia si stia indebolendo e riduce da BBB- a BB+ il livello dell'affidabilità del debito sovrano russo. Rublo deprezzato, sanzioni e crisi ucraina: la Banca centrale ha pochi margini di manovra. E l'Ue studia nuove misure economiche restrittive.

Stamattina la Borsa di Mosca ha aperto in ribasso del 3 per cento circa dopo la decisione dell'agenzia S&P, comunicata ieri sera a mercati chiusi, di abbassare il rating del paese a livello spazzatura, ridudendo da BBB- a BB+ il livello dell'affidabilità del debito sovrano russo. L'indice Micex, denominato in rubli, limita invece al momento le perdite allo 0,25 per cento. Sul fronte dei cambi, il rublo viene scambiato a 76,42 rispetto all'euro e a 67,92 rispetto al dollaro.

 

S&P spiega la bocciatura della Russia dicendo che "la flessibilità della politica monetaria si è indebolita (e potrebbe peggiorare ulteriormente) così come le prospettive di crescita economica" del paese. L'agenzia - che lo scorso 23 dicembre aveva messo Mosca sotto osservazione con implicazioni negative, status rimosso dopo la mossa odierna - potrebbe tagliare ulteriormente il rating nel caso in cui "i cuscinetti fiscali peggiorassero ancor di più nei prossimi 12 mesi a una velocità più rapida delle stime".

 

S&P crede che il sistema finanziario della Russia si stia indebolendo, limitando di conseguenza la capacità della Banca centrale russa di agire. Per questo l'istituto centrale, dice S&P, si trova a fare i conti con decisioni monetarie sempre più difficili mentre allo stesso tempo cerca di sostenere la crescita del pil. "Le sfide derivano dal deprezzamento del rublo", si legge nel report, "e dalle sanzioni imposte dall'Occidente per il ruolo del Cremlino nell'est dell'Ucraina così come quelle imposte dalla Russia". S&P stima che "la crescita del pil reale pro-capite cresca meno di quello delle economie con livelli di redditi pro-capite comparabili nell'arco temporale 2015-2018". S&P si aspetta una crescita annuale del pil dello 0,5 per cento tra il 2015 e il 2018, sotto il 2,4 per cento visto nei quattro anni precedenti.  "Vediamo questa proiezione di crescita cambiata come l'eredità di un rallentamento dell'economia che era già iniziato prima dei recenti sviluppi in Ucraina. Essa dipende anche da una scarsità di finanziamenti esterni a causa dell'introduzione di sanzioni economiche e del forte calo del greggio".

 

[**Video_box_2**]Il deterioramento della situazione in Ucraina, dove i separatisti puntano a una offensiva verso la città costiera di Mariupol, potrebbe intanto indurre l'Unione europea a decidere per l'imposizione di nuove sanzioni a Mosca. Stamattina, i capi di stato e di governo dei 28 paesi Ue hanno chiesto ai ministri degli Esteri europei, che si riuniranno in via straordinaria giovedì 29 gennaio a Bruxelles, di "valutare la situazione e di considerare ogni azione opportuna, in particolare ulteriori misure restrittive, con l'obiettivo di un'attuazione rapida e complessiva degli accordi di Minsk".

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