Federica Mogherini (foto LaPresse)

Il paper europeo

Mogherini s'ammorbidisce con Mosca, proteste nell'Ue

David Carretta

“Siamo proattivi”, dice la diplomatica. Il gas bloccato e la crisi nel Donbass. Il paper di Mogherini ipotizza di cambiare tattica con Mosca poiché le sanzioni economiche non hanno fatto cambiare idea a Vladimir Putin.

Bruxelles. Mentre riprendono i combattimenti nel Donbass e con Gazprom che annuncia il taglio delle forniture di gas all’Europa che passano attraverso l’Ucraina, Federica Mogherini non poteva scegliere momento peggiore per ipotizzare una distensione con Mosca. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea aveva previsto da lungo tempo la discussione strategica sulla Russia al Consiglio Affari esteri di lunedì prossimo. Ma il paper preparato dai servizi di Mogherini, che servirà da base per il dibattito tra i ministri degli Esteri, rappresenta il primo passo falso del nuovo capo della diplomazia europea. Certo, il documento era stato redatto prima che riprendessero gli attacchi massicci dei ribelli sostenuti dalla Russia nell’est dell’Ucraina.

 

Quando Alexei Miller, il boss di Gazprom, ha detto che “il Turkish Stream è l’unica strada” per rifornire i 63 milioni di metri cubi di gas russo che transitano dall’Ucraina per arrivare in Europa, le quattro pagine di Mogherini su come impostare le future relazioni con la Russia erano state appena spedite alle capitali. Ma il contenuto del paper ha subito sollevato malumori diplomatici, rianimando il fronte anti Mogherini che si era creato quando nel giugno scorso Matteo Renzi propose la sua candidatura. La Russia deve essere trattata “non come un partner, ma come un aggressore”, ha detto ieri il ministro degli Esteri estone, Keit Pentus-Rosimannus: “Dobbiamo continuare con le sanzioni fino a quando l’aggressione russa in Ucraina non finirà”.

 

Il paper di Mogherini ipotizza di cambiare tattica con Mosca: poiché le sanzioni economiche non hanno fatto cambiare idea a Vladimir Putin, è necessario tentare un “approccio più proattivo”. Nel documento si evoca la ripresa degli incontri a “livello politico” (tra ministri) su Stato islamico, Libia, medio oriente, nucleare iraniano, ebola e Corea del nord. Mogherini immagina di avviare un “dialogo informale” con l’Unione economica euroasiatica che Putin ha lanciato per fare concorrenza all’Ue. Come incentivo, la Russia potrebbe essere invitata a partecipare anche a colloqui su energia, facilitazione dei visti e cambiamento climatico. Nel lungo periodo, il documento indica gli obiettivi della liberalizzazione dei visti e del ritorno ai summit Ue-Russia. Quanto alle sanzioni, che Francia e Italia hanno fretta di levare, il paper di Mogherini distingue tra la Crimea e l’est dell’Ucraina. Le misure molto circoscritte adottate dopo l’annessione della penisola devono “rimanere in vigore”. Le sanzioni economiche contro la Russia, invece, potrebbero essere gradualmente cancellate sulla base di “passi effettivi e verificabili” da parte russa. La condizione è che Mosca rispetti l’accordo di cessate il fuoco di Minsk, smetta di interferire nelle relazioni tra Kiev e Bruxelles e mantenga i flussi di gas verso l’Europa.

 

[**Video_box_2**]Il battibecco con la Applebaum

Non è solo l’Estonia – il cui presidente Toomas Hendrik Ilves ha accusato Mogherini di tornare al “business as usual” con la Russia – a protestare. Martedì una granata a Buhas ha colpito un autobus, uccidendo 12 civili. Ieri i separatisti hanno annunciato la conquista dell’aeroporto di Donetsk. Diverse capitali, principalmente dell’est, lunedì intendono chiedere una “reazione dura”, dice un diplomatico. Mercoledì, l’Alto rappresentante è finita nel mirino degli europarlamentari a Strasburgo, dove ha dovuto difendersi spiegando che “le frontiere non si cambiano con la forza”, ammettendo che le sanzioni “forse iniziano a funzionare politicamente”, promettendo che un cambio di rotta “si fonderà su elementi concreti sul terreno”, ma confermando la volontà di “aprire canali di comunicazione” con la Russia. Anne Applebaum, columnist del Washington Post e moglie dell’ex ministro degli Esteri polacco Sikorski (che avrebbe voluto il posto di Alto rappresentante), ha scritto su Twitter che Mogherini si oppone a uno “sforzo dell’Ue per rispondere alla propaganda russa”. “Non ho mai detto nulla di simile”, ha cinguettato Mogherini. Ma il dossier Russia rischia di esserle sottratto dai capi di stato e di governo. “Per le sanzioni, la migliore cosa per ora è mantenerle”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk: “Decideremo i prossimi passi al vertice di marzo”.