Il aplazzo della Commissione europea a Bruxelles (foto LaPresse)

L'Ue torna al suo business as usual

Redazione

L’Agenda per la sicurezza pronta a maggio: oggi sarebbe “precipitosa”

Dopo gli attacchi di Parigi, l’Europa affronta tre tipi di minacce che richiederebbero un Patriot Act, versione europea. I lupi solitari potrebbero colpire ovunque e in qualsiasi momento dopo essersi radicalizzati nelle carceri o via internet. I “foreign terrorist fighters”, gli oltre tremila jihadisti con passaporto europeo partiti per la Siria o l’Iraq, una volta tornati potrebbero ricevere ordine di commettere attentati nei paesi di origine. Infine, per fare concorrenza allo Stato islamico, al Qaida potrebbe organizzare attacchi spettacolari per dimostrare di essere rilevante. “La minaccia rimane molto seria, ma è molto più complessa rispetto all’11 settembre”, ha avvertito ieri un alto responsabile europeo.

 

Eppure la Commissione non intende lanciare proposte nella “precipitazione”, ha detto il vicepresidente Frans Timmermans, annunciando che l’Agenda europea sulla sicurezza arriverà a maggio. In realtà le idee non mancano: modificare Schengen per imporre controlli alle frontiere esterne, come accade per gli americani quando rientrano negli Usa; creare un “Passenger name record” europeo per monitorare i movimenti dei passeggeri aerei; permettere ai governi di accedere ai sistemi criptati degli operatori internet; rafforzare il ruolo di Europol come hub di scambio di informazioni. Sull’intelligence, così come sull’integrazione, gli Usa sono più efficaci e affidabili dell’Ue. Ma le ipocrisie antiamericane e le pruderie degli europei trasformano l’emergenza sicurezza in inutile retorica.

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