Il presidente della Bce, Mario Draghi (foto LaPresse)

Abe fa seppuku e Draghi sorride

Redazione

L’Abenomics ha fatto harakiri (o seppuku). La decisione di alzare l’Iva dal 5 all’8 per cento in aprile s’è rivelata fatale per gli animal spirits del Sol levante che il premier Shinzo Abe ha cercato di rianimare a suon di stimoli monetari e fiscali.

L’Abenomics ha fatto harakiri (o seppuku). La decisione di alzare l’Iva dal 5 all’8 per cento in aprile s’è rivelata fatale per gli animal spirits del Sol levante che il premier Shinzo Abe ha cercato di rianimare a suon di stimoli monetari e fiscali. La conferma è arrivata dal pil di Tokyo nel terzo trimestre, chiuso con un inaspettato passo indietro (meno 1,6 per cento). Si dava per scontato che dopo la doccia fredda del secondo trimestre, condizionato dagli aumenti d’imposte, la ripresa sarebbe tornata a marciare. La frenata di ieri certifica che il morbo della recessione è vivo, indifferente ai vaccini monetari. Forse perché, dicono i critici, la terza freccia promessa da Abe (riforma del fisco e rialzo dei salari) resta sospesa: il reddito dei giapponesi non solo non è salito ma è sceso. Le aziende non hanno trasformato l’enorme liquidità in cassa in investimenti. Abe potrà rispondere col rinvio del secondo, già previsto, aumento dell’Iva e nuovi stimoli. Ma soprattutto con elezioni anticipate, tentando di restituire credibilità a una politica ammaccata.

 

La lezione? “A nulla serve la politica fiscale o quella monetaria se il contesto non è favorevole a far sì che le persone investano”, ha detto ieri Mario Draghi davanti al Parlamento europeo. Il fiasco di Abe, in un certo senso, dà sostegno alle tesi dei “falchi” tedeschi, tra cui il capo della Bundesbank, Jens Weidmann, che ironicamente augurò “buona fortuna all’esperimento nipponico”. Ma la conferma che il Giappone, come la Cina, non potrà favorire un rilancio dell’Eurozona basato solo sull’export, segna un grande punto a favore della Bce le cui nuove misure “potrebbero includere l’acquisto di bond sovrani”, ha detto ieri Draghi. Da qui il rialzo dei listini, dopo una mattinata incerta.

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