Il presidente della Bce, Mario Draghi (foto AP)

Draghi: "La Bce è pronta a comprare titoli di stato se la situazione peggiora"

Redazione

Il presidente della Bce parla all'Europarlamento e ribadisce di essere pronto a mettere in atto nuovi strumenti non convenzionali ma avverte: "La politica monetaria non basta".

"Sembra che il punto di svolta nella crescita del credito sia dietro di noi e che i tassi di crescita del credito, seppure restino negativi, stiano migliorando". E' questa la valutazione di Mario Draghi, presidente Bce, espressa nel corso di un'audizione al Parlamento europeo. "Siamo in una situazione nella quale la politica molto accomodante non raggiunge sufficientemente alcuni creditori finali nell'Eurozona e ciò avviene perché i mercati del credito in alcuni paesi sono ancora deteriorati e mostrano solo timidi segnali di ripresa". I costi di finanziamento delle banche "sono migliorati ma sono relativamente alti in alcuni stati, dove i tassi bassi non si trasmettono in pieno all'economia reale".

 

Tra le misure "non convenzionali" a disposizione della Bce per fronteggiare un peggioramento della situazione nell'Eurozona  c'è 
"l'acquisto di bond sovrani". Draghi non ha fornito alcuna indicazione concreta sulle condizioni precise che farebbero scattare eventualmente una tale mossa.

 

Secondo Draghi, "il nostro pacchetto di facilitazione del credito sta portando benefici tangibili". Il presidente della Bce ha citato il ribasso dei tassi 'forward' nel mercato monetario, il tasso Euribor a tre mesi è sceso a livelli più bassi di tutti i tempi e ora sta vicino a zero. Inoltre, le decisioni Bce di settembre hanno portato a una compressione degli spread tra altre classi di aste, inclusi gli abs, i covered bonds e i bond sovrani. "Però è necessario più tempo perché si materializzino pienamente gli effetti positivi delle misure recenti".

 

Draghi si è espresso poi contro una ristrutturazione del debito greco. Rispondendo a una domanda di un parlamentare che caldeggiava tale soluzione, il presidente   Bce ha detto di non essere d'accordo che sia una ipotesi "positiva". Draghi ha aggiunto che "le misure prese dalla Grecia stanno dando i loro effetti, i benefici stanno aumentando basta vedere le prospettive di crescita economica".

 

[**Video_box_2**]"Dobbiamo restare in allerta", ha aggiunto, "per possibili rischi al ribasso delle prospettive dell'inflazione in particolare nel contesto dell'indebolimento della crescita e delle basse dinamiche monetarie e del credito". Il consiglio dei governatori Bce, ha aggiunto, "è unanime nell'impegno a usare addizionali strumenti non convenzionali nel rispetto del mandato".

 

Eppure, la politica monetaria da sola non basta per uscire dalla secche dei rischi economici al ribasso che sta vivendo tuttora l'Eurozona. Di conseguenza "è urgente concordare su impegni a breve termine per le riforme strutturali negli stati, sull'applicazione del patto di stabilità, sul profilo della politica di bilancio in termini aggregati, su una strategia per gli investimenti". Il presidente della Bce ha ribadito la sua posizione rispetto all'agenda politica dei governi dell'unione monetaria. E ha rinnovato il messaggio: "Occorre lanciare una visione di lungo termine per condividere sovranità assicurando un funzionamento sostenibile e regolare dell'unione economica e monetaria".

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