Un F-22 Raptor si prepara al decollo prima di una missione in Siria (foto LaPresse)

I raid americani continuano nel nord est della Siria

Redazione

L'Osservatorio siriano per i diritti umani riporta degli errori nell'individuazione dei target da parte della coalizione internazionale impegnata contro lo Stato islamico.

Nel nord est della Siria, nelle province di Aleppo, Deir ez Zour, così come in quelle di Hasaka e Raqqa, i bombardamenti americani contro lo Stato islamico hanno continuato a prendere di mira le raffinerie petrolifere sotto il controllo dei jihadisti. Le bombe americane hanno colpito, tra gli altri, l'infrastruttura di Kuniko che fornisce energia elettrica anche ai residenti della provincia di Homs.  

 

Sul fronte iracheno intanto, il governo continua i propri sforzi per costituire un nuovo esercito strutturato ed equipaggiato per fronteggiare l'avanzata dei jihadisti. Per questo, riporta il New York Times, Baghdad ha in programma un'amnistia per i disertori al fine di reintegrarli nelle nuove unità da combattimento.

 

I nuovi bombardamenti nei territori controllati dallo Stato islamico in Siria hanno portato alla distruzione di silos pieni di grano, all'uccisione di un numero imprecisato di civili e al ferimento di alcuni combattenti jihadisti. A riferirlo è l'Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong basata a Londra e che da anni monitora il conflitto siriano aggiornando il conteggio delle vittime con osservatori sul terreno. Secondo l'ong, gli aerei militari potrebbero aver confuso i silos del villaggio di Mangij, situato a nord della Siria, per una base militare dello Stato islamico. La Casa Bianca e il Pentagono per ora non hanno voluto commentare il report che potrebbe sollevare le prime polemiche circa l'accuratezza con cui i bombardamenti sono stati effettuati. Rami Abdulrahman, membro del direttivo dell'Osservatorio, ha confermato che sono stati uccisi solo civili e nessun combattente. La distruzione dei depositi per il grano, inoltre, porta a gravi conseguenze per i residenti, visto che, afferma Abdulrahman, "si tratta di una delle poche fonti di sostentamento" per i locali.

 

L'area colpita, situata tra Aleppo e il confine settentrionale con la Turchia, è il cuore dei bombardamenti condotti dalla coalizione internazionale. Qui lo Stato islamico ha lanciato una violenta offensiva per tentare di prendere sotto il suo controllo buona parte dei valichi di frontiera con la Turchia. Nella notte, alcuni raid sono stati condotti anche dall'esercito di Bashar el Assad che ha impiegato barrel bombs nei pressi di Aleppo.

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