Il governatore della banca centrale cinese Zhou Xiaochuan (foto LaPresse)

Nella Cina che rallenta non serve un riformatore alla banca centrale

Redazione

Zhou Xiaochuan stava premendo per le riforme di mercato e la liberalizzazione dei tassi di interesse. Ora Xi Jinping potrebbe farlo fuori.

La Cina starebbe considerando la possibilità di sostituire il capo della banca centrale cinese a causa di disaccordi con il presidente Xi Jinping sulla gestione della politica finanziaria. Secondo il Wall Street Journal, l'uscita dalla Banca popolare cinese del governatore Zhou Xiaochuan potrebbe essere giustificata - sulla carta - dai motivi di età (ha 66 anni).

 

Zhou sta infatti premendo per riformare il mercato cinese, anche con la liberalizzazione dei tassi di interesse. La direzione del partito però teme l'impatto sulla crescita dell'economia che ha rallentato di recente e che difficilmente raggiungerà l'aumento del 7,5 per cento auspicato dal governo. Finora Xiaochuan, in carica da 11 anni e rispettato a livello internazionale, è rimasto al suo posto a causa dei timori di reazione dei mercati, riferisce il Wall Street Journal. Ora però il leader cinese Xi Jinping intende procedere all'inserimento di alleati vicini al Partito comunista nel settore economico e in quello militare. Guo Shuqing, attualmente il governatore della provincia di Shandong ed ex banchiere, sarebbe il principale candidato per la successione a Zhou e la sua nomina potrebbe essere ufficilizzata a ottobre.

 

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