I tre ragazzi rapiti e uccisi da Hamas

Occhio per occhio

Redazione

Israele ha eliminato gli assassini dei tre studenti. Giustizia è fatta

Un volantino dell’epoca mandataria, quando non esisteva ancora lo stato di Israele e il futuro stato ebraico era sotto dominio dell’Inghilterra, mostrava l’immagine di un mitragliatore e ai lati le parole ebraiche Rak Kah: “Solo così”. Poi il terribile codice penale del Levitico: “Prenderai vita per vita, occhio per occhio”. E’ quello che ha fatto ieri Israele eliminando gli assassini dei tre ragazzini ebrei la cui sola “colpa” era quella di essere ebrei, appunto, e di fare l’autostop per tornare a casa. L’esercito con la Stella di Davide ha ucciso due terroristi palestinesi rei del rapimento e dell’uccisione dei tre studenti avvenuti lo scorso giugno. Ruthie Blum sul giornale israeliano Israel Hayom ha scritto che “da quando il 12 giugno i tre studenti sono stati rapiti e uccisi, l’Onu si è concentrata a condannare soltanto la risposta israeliana nei Territori”. Nessuno morirà per difendere Israele né gli darà carta bianca per difendersi. Israele è solo e deve fare da solo.

 

L’ultima guerra di Gaza è finita quando l’intelligence e l’esercito israeliano hanno eliminato Mohammed Deif, capo militare di Hamas (della sua morte non si hanno però prove certe), Mohammed Abu Shamallah, Raed al-Attar e Mohammed Barhoum. Tutti ricoprivano posti di comando di Hamas. Erano le due di notte. Due caccia F-16 bombardano un palazzo di Rafah. Muoiono due fra i più ricercati capi militari di Hamas. Avevano commesso l’errore di uscire dalla clandestinità dopo giorni trascorsi sotto terra. L’altra notte, Israele ha eliminato un’altra cellula del terrore. Non bastano gli hashtag per sconfiggere il terrorismo antisemita. Serve la forza.

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