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Napolitano fissa il calendario di un’uscita maggioritaria dalla crisi

La scelta di Silvio Berlusconi ha mandato letteralmente nel panico il Pd e Pier Ferdinando Casini, ma anche la corte berlusconiana. Concordando tutto con il capo dello stato, il Cavaliere ha deciso di dimettersi ma solo dopo aver approvato la legge di stabilità e il maxiemendamento anticrisi: lancerà un messaggio alle opposizioni, parlerà alle Camere, cercherà una larga maggioranza e poi lascerà l’incarico.

09 NOV 2011

Un passo avanti

Il Cav. delude il partito del passo indietro, fa di conto e prepara il voto

Intorno a Silvio Berlusconi si muovono un piccolo partito del “passo avanti” e un più articolato e solido partito del “passo indietro”. A metà tra queste spinte, e sopra le parti, si trova il cauto Gianni Letta.

08 NOV 2011

Ex berlusconiano sedotto da Cirino Pomicino racconta il suo coup de foudre

“Cosa li convince?”, sorride Cirino Pomicino: “Il fatto è che io ho la politica, mentre altri vanno in giro con una borsa”. E si capisce che è anche una questione di manualità, di tecnica politica contrapposta all’imbroglio, vecchia scuola democristiana, arte retorica, modi orientali: le promesse sono sempre accenti, e i miraggi si scorgono dolci soltanto in fondo a labirinti di parole.

05 NOV 2011

Vi spiego la "rivoluzione"

“Per un magico incastro siamo nelle condizioni, anzi siamo praticamente costretti, a fare le riforme liberali che non siamo riusciti a fare in diciassette anni. Quasi non ci credo”, dice Franco Frattini. Il ministro degli Esteri ieri ha visto imporsi in Consiglio dei ministri una linea, sviluppista, che legittimamente considera anche un po’ sua. “La lettera all’Europa è diventata il nostro programma di governo”, spiega Frattini. "Silvio Berlusconi non ha nessuna intenzione di chiudere la sua parabola politica con una sconfitta che passi attraverso provvedimenti di austerity".

03 NOV 2011

Napolitano preme

Ministro unfit to lead the treasury blocca il governo italiano

Giorgio Napolitano è sull’orlo del ritiro della fiducia istituzionale al governo chiamato a fronteggiare la gravissima crisi economica, anche perché Giulio Tremonti non ha dato sostegno alle contromisure allo studio dell’esecutivo. Se n’è accorto pure Romano Prodi: “E’ latitante, in tre mesi ha rovinato la sua credibilità”. Così, nel giorno della tempesta finanziaria più acuta, il superministro è sotto processo. “Sta venendo il tempo di mettere la ragione e il cuore al posto del saggio di interesse, di mettere il pane al posto delle pietre e l’uomo al posto dei lupi”, ha detto Tremonti.

02 NOV 2011

La cambiale di Berlusconi

E adesso l’operazione più complicata: recuperare, un po’, Giulio Tremonti che dalle promesse fatte ieri all’Europa esce più che ridimensionato ma rimane uomo capace ancora di muovere leve internazionali che al Cavaliere possono tornare utilissime. Inviati Silvio Berlusconi e la famosa lettera di intenti a Bruxelles, il governo si prepara al Consiglio dei ministri che dovrà tradurre gli “intenti” in provvedimenti veri.

27 OTT 2011

Non senza Cav.

Letta, Schifani o Monti? Il gran ballo di corte sul governo che non c’è

Un governo Letta, Casini o Schifani? “Ma no, suvvia, non esiste”, dice Ferdinando Adornato, che da ex uomo di Forza Italia conosce benissimo i meccanismi della corte berlusconiana – e dunque un po’ sorride delle paure che ancora oggi la soffocano, cose del tipo: “Oddio stasera il presidente potrebbe dimettersi” – ma che pure, da dirigente dell’Udc, coltiva legittime speranze da oppositore politico, e dunque forse si abbandona anche lui un po’ alla fantasia: “Vedrete che si farà un governo Maroni”. Leggi Ahi, e se tocca a noi?

26 OTT 2011

Camera oscura

Il pallottoliere rassicura il Cav. sulla fiducia, ma il Pdl traballa spaurito

L’aritmetica dice che Silvio Berlusconi oggi raccoglierà ancora la fiducia alla Camera intorno al discorso che ha pronunciato ieri a Montecitorio e con il quale ha indicato il 2013 come un obiettivo possibile. “Non possono esserci conseguenze sul piano istituzionale” per “l’incidente tecnico” che martedì ha portato alla bocciatura della legge sul rendiconto di bilancio, ha detto Berlusconi. “Questo governo è l’unico soggetto democraticamente abilitato a difendere gli interessi nazionali dalle tensioni della crisi. Non ci sono alternative”.

14 OTT 2011

Intercettare è meglio che fottere

Adesso per davvero non si fa. La legge sulle intercettazioni è rinviata a data da destinarsi e per la terza volta, dopo un’avanzata che sembrava da opliti, toni ultimativi, relatori che si dimettevano, pugni sbattuti, forzature da stato di polizia contro stato di diritto, blogger in rivolta, Wikipedia oscurata e tonnellate di post-it gialli, il governo imbavagliatore si è imbavagliato: “Non possiamo rischiare una sessantina di voti segreti sulle intercettazioni. Potremmo andare sotto”.

12 OTT 2011

Correnti alternate

Per il Cav. è meglio uno Scajola all’uscio che un autocrate al Tesoro

Non bastassero le parole di Silvio Berlusconi, che lo considera “una risorsa” contro Giulio Tremonti e non un pericolo per sé, il coefficiente di rischio rappresentato da Claudio Scajola è nei numeri delle truppe che realisticamente è in grado di muovere: cinque senatori, e neanche troppo convinti, cui si sommano i quattro di Gianfranco Micciché sulla cui fedeltà al Pdl però garantisce il Cavaliere in persona. Rimangono Franco Orsi, Salvatore Lauro, Giuseppe Saro, Beppe Pisanu ed Esteban Caselli, il senatore eletto in Sudamerica.

11 OTT 2011
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