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Monti alla prova della dittatura commissaria. Il Cav. tratta e non molla

Mario Monti è presidente del Consiglio (con riserva) e Silvio Berlusconi non abbandona (non adesso) la “politica”. Il nuovo primo ministro incaricato farà oggi le sue consultazioni “con urgenza e scrupolo” e poi forse, se ci saranno le condizioni, presenterà la lista dei ministri, che saranno tutti tecnici. Ieri ha ricevuto il sostegno – ancora condizionato – delle principali forze politiche rappresentate in Parlamento: il Pd vuole un esecutivo a termine che faccia la legge elettorale; il Pdl non pone condizioni di durata ma chiede che il nuovo governo si occupi solo della crisi finanziaria.

14 NOV 2011

Tutte le carte nelle mani del Cav.

Fort Apache è la presidenza della Repubblica, e mai come in queste ore il Quirinale è “il” Palazzo della politica italiana, il posto dove si decide. Giorgio Napolitano tiene il punto, a Mario Monti non c’è alternativa, ma i telefoni del Quirinale non smettono di squillare e gli ambasciatori della politica fanno la spola con il castello berlusconiano perché c’è un problema: il Cavaliere non è così sicuro di voler appoggiare il governo del presidente.

12 NOV 2011

Il governo di Monti non è ancora nato e già sembra avere le ore contate

Si raffreddano un po’ gli entusiasmi, e avanza l’impressione fondata che Mario Monti sia destinato soltanto a fare un rapido giro di giostra. Le elezioni non sono così lontane. Silvio Berlusconi si fa concavo, di fronte ai dirigenti del Pdl concede molto alla sua corte vogliosa di governi tecnici, ma non scioglie le sue intime riserve: tutto, compresi i calcoli di vantaggio personale, concorre a farlo inclinare verso le urne.

10 NOV 2011

Il Pdl nel caos organizzato di fine stagione

Il Palazzo del centrodestra è nel panico e nei momenti di panico scarseggia la lucidità e le paure finiscono per diventare un po’ più vere. Mario Monti senatore a vita. Il presidente della Repubblica predispone il campo di gioco per le attese dimissioni di Silvio Berlusconi, che dovrebbero arrivare tra domenica e lunedì una volta approvato il maxiemendamento anticrisi, e si prepara a esercitare le sue legittime prerogative vestendo intanto il professor Monti di prestigio istituzionale. Intorno a questo fatto certo la politica attraversa il ciclo della confusione e del caos. Leggi Lo spread tra la rilevanza dei cattolici in politica e la loro corsa al centro

10 NOV 2011

Napolitano fissa il calendario di un’uscita maggioritaria dalla crisi

La scelta di Silvio Berlusconi ha mandato letteralmente nel panico il Pd e Pier Ferdinando Casini, ma anche la corte berlusconiana. Concordando tutto con il capo dello stato, il Cavaliere ha deciso di dimettersi ma solo dopo aver approvato la legge di stabilità e il maxiemendamento anticrisi: lancerà un messaggio alle opposizioni, parlerà alle Camere, cercherà una larga maggioranza e poi lascerà l’incarico.

09 NOV 2011

Un passo avanti

Il Cav. delude il partito del passo indietro, fa di conto e prepara il voto

Intorno a Silvio Berlusconi si muovono un piccolo partito del “passo avanti” e un più articolato e solido partito del “passo indietro”. A metà tra queste spinte, e sopra le parti, si trova il cauto Gianni Letta.

08 NOV 2011

Ex berlusconiano sedotto da Cirino Pomicino racconta il suo coup de foudre

“Cosa li convince?”, sorride Cirino Pomicino: “Il fatto è che io ho la politica, mentre altri vanno in giro con una borsa”. E si capisce che è anche una questione di manualità, di tecnica politica contrapposta all’imbroglio, vecchia scuola democristiana, arte retorica, modi orientali: le promesse sono sempre accenti, e i miraggi si scorgono dolci soltanto in fondo a labirinti di parole.

05 NOV 2011

Vi spiego la "rivoluzione"

“Per un magico incastro siamo nelle condizioni, anzi siamo praticamente costretti, a fare le riforme liberali che non siamo riusciti a fare in diciassette anni. Quasi non ci credo”, dice Franco Frattini. Il ministro degli Esteri ieri ha visto imporsi in Consiglio dei ministri una linea, sviluppista, che legittimamente considera anche un po’ sua. “La lettera all’Europa è diventata il nostro programma di governo”, spiega Frattini. "Silvio Berlusconi non ha nessuna intenzione di chiudere la sua parabola politica con una sconfitta che passi attraverso provvedimenti di austerity".

03 NOV 2011

Napolitano preme

Ministro unfit to lead the treasury blocca il governo italiano

Giorgio Napolitano è sull’orlo del ritiro della fiducia istituzionale al governo chiamato a fronteggiare la gravissima crisi economica, anche perché Giulio Tremonti non ha dato sostegno alle contromisure allo studio dell’esecutivo. Se n’è accorto pure Romano Prodi: “E’ latitante, in tre mesi ha rovinato la sua credibilità”. Così, nel giorno della tempesta finanziaria più acuta, il superministro è sotto processo. “Sta venendo il tempo di mettere la ragione e il cuore al posto del saggio di interesse, di mettere il pane al posto delle pietre e l’uomo al posto dei lupi”, ha detto Tremonti.

02 NOV 2011

La cambiale di Berlusconi

E adesso l’operazione più complicata: recuperare, un po’, Giulio Tremonti che dalle promesse fatte ieri all’Europa esce più che ridimensionato ma rimane uomo capace ancora di muovere leve internazionali che al Cavaliere possono tornare utilissime. Inviati Silvio Berlusconi e la famosa lettera di intenti a Bruxelles, il governo si prepara al Consiglio dei ministri che dovrà tradurre gli “intenti” in provvedimenti veri.

27 OTT 2011
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