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Il governo è tecnico, ma le liti sono sempre le stesse

Tecnici, saggi, professori, esperti, la politica è un’infezione che contagia tutti. “Ho un’idea per la trasmissione della Sciarelli: ‘Chi ha visto il viceministro del Lavoro Michel Martone?’”. La battuta di Dario Di Vico, editorialista economico del Corriere della Sera, illumina il cono d’ombra nel quale è precipitato questo giovane viceministro (e al momento della sua nomina anche celebrato per l’età: trentasette anni).

22 DIC 2011

Il Qurinale che sarà

Per rispondere ai critici Napolitano dà la patente politica al tecnogoverno

Giorgio Napolitano ha confermato se stesso nel ruolo di contrafforte attivo del governo Monti, ha descritto per l’esecutivo tecnico un percorso istituzionale destinato a durare fino al termine della legislatura “auspicabilmente con l’apporto fattivo dei partiti” e – come avevano annunciato fonti quirinalizie al Foglio – ha risposto a quanti (come Galli della Loggia sul Corriere della Sera, il 12 dicembre scorso) avevano criticato il suo interventismo “presidenzialista” nella vicenda che ha portato alle dimissioni di Silvio Berlusconi e all’incarico del professor Monti.

20 DIC 2011

Una fuitina a tre

Così la maggioranza tripartita prova a uscire dalle catacombe

Al Senato già circolano delle bozze, dei fogli di carta. Passano ancora circospetti da una mano democratica a una mano berlusconiana; ma è già qualcosa che ha una forma, una fisicità: la riforma del bicameralismo, la nuova legge elettorale, i regolamenti parlamentari.

20 DIC 2011

Quei politici zitti sotto la gogna senza saper dire che lo stipendio è giusto

Non difendono il proprio stipendio sui giornali, in televisione, nel dibattito pubblico, insomma non lo fanno alla luce del sole, in superficie; ma danno l’impressione di volersi proteggere nell’ombra, nelle commissioni costruite ad hoc, nelle lungaggini parlamentari. E si consegnano fatalmente alla gogna. “Domani chiudiamo la questione dei vitalizi e inizieremo a trattare il tema della riduzione degli stipendi. Il taglio si deve fare”, dice Lorenzo Cesa. Leggi I tecnoministri iniziano lentamente a fare politica - Leggi Mercati e Mr. rating perplessi sull’europatto a trazione tedesca

13 DIC 2011

La persistenza del montismo

La lezione del Preside alla politica non passerà in fretta, e Casini lo sa

La persistenza del montismo. “Per noi il banco di prova sarà come si muoveranno i partiti rispetto all’esperienza del governo Monti: da qui trarremo le conseguenze per le nostre alleanze”, ha detto ieri Pier Ferdinando Casini al Corriere della Sera prima di aggiungere che “Monti e i suoi ministri resteranno in politica e noi dobbiamo invitarli a un lavoro comune”. Il leader dell’Udc si rivolge ai potenziali alleati, sia al Pdl sia al Pd, che lo corteggiano e che forse nelle ultime settimane si sono mossi secondo uno schema affatto diverso. “Da oggi mi occupo della campagna elettorale”, ha detto, per esempio, Silvio Berlusconi non troppi giorni fa.

10 DIC 2011

Politica underground

Ecco la legge elettorale del Pdl

Emersione in superficie. Silvio Berlusconi ha deciso di accendere i fari, togliere i cappucci, illuminare quei coni d’ombra dove la politica si era accucciata nelle ultime settimane; d’altra parte il meccanismo si era già avviato (ma dalle parti di Pier Ferdinando Casini) e il Cavaliere ha solo deciso di anticipare avversari e alleati. “In una partita a carte è meglio essere il mazziere che il pollo”, così la decisione è presa: entro Natale il Pdl presenterà una proposta di riforma della legge elettorale.

09 DIC 2011

Si fa ma non si dice

Così la maggioranza tripartita prepara il suo “golpe”

Si fa, ma non si dice. Ci si incontra, ma si smentisce. Tutto avviene nei corridoi laterali della Camera e se c’è un angolo buio ecco che in fondo in fondo, nascosti e circospetti, si ritrovano Fabrizio Cicchitto, Dario Franceschini e Pier Ferdinando Casini. Il Palazzo è in movimento, Pd, Pdl e Udc parlottano sottovoce, la politica si è rimessa in moto, eppure sono soltanto ombre, manovre furtive, nulla di ciò che avviene in queste ore in Parlamento – e a Palazzo Chigi – ha la chiarezza della superficie.

08 DIC 2011

L’asso di Maroni

Tra profezia e realismo politico. E’ grazie a Mario Monti che Umberto Bossi e Roberto Maroni sembrano tornati oggi una cosa sola, complementari come un tempo, due volti dello stesso dittico. Il leader malato oracoleggia (“difficilmente l’euro resterà in piedi”), fiuta la politica che forse non riesce più a mordere, agita il carisma che è distillato simbolico e fisicità: il celodurismo, la mimica profetica (“l’Italia ha perso la guerra economica ma l’Europa sa che la Padania starà con i tedeschi”). Leggi Quel demonio del Cav. agita ancora il sonno dei sinceramente democratici di Stefano Di Michele

07 DIC 2011

Il Celeste sbiadito

C’è e non c’è. Il gioco di specchi è impressionante: il puro che allude all’impurità, il vincente imprigionato (e invecchiato) nella sua stessa vittoria. In Roberto Formigoni forza e debolezza coincidono, sono una cosa sola, ed è un paradosso unico della politica italiana: la Lombardia e Comunione e liberazione, ovvero l’enorme potere settentrionale che non può farsi romano, dunque meridionale, e la straordinaria macchina da voti (e denari) che da propellente si trasforma in recinto.

04 DIC 2011

Il credito del designato

E’ l’uomo più accreditato d’Italia. E’ accreditato da Giorgio Napolitano, che gli firmò il lodo e che da vecchio comunista capisce il giovane democristiano meglio di quanto non capisse – e si capisse con – l’allegra gaglioffaggine di Silvio Berlusconi. E’ accreditato da Pier Luigi Bersani, che affetta rispetto perché lo considera la controparte affidabile, quello serio, un altro segretario, un pari con il quale si può negoziare e condividere il peso e i rischi della cura Monti, pur senza troppo accorciare le distanze.

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