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Obama in Israele farà il “turista” sotto la protezione di Iron Dome

Thomas Friedman sul New York Times ha scritto che Barack Obama sarà ricordato come il primo presidente americano che atterra “da turista” all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Israele ha steso il tappeto rosso per una visita di tre giorni che deve rinsaldare i rapporti già tesi fra Obama e l’alleato nella regione (secondo un sondaggio, soltanto il dieci per cento degli israeliani giudica bene il presidente). Lo staff obamiano è arrivato in Israele tre settimane fa per rendere “neutrale” la visita. Obama andrà al Museo d’Israele, pieno di antichità ebraiche, cristiane e islamiche, a osservare i Rotoli del Mar Morto.

20 MAR 2013

Nella situation room di Bibi

Ad attendere Obama in Israele c’è un nuovo “Ottetto” di superfalchi

Mercoledì è stato l’ultimo giorno, l’ultimo di 2.095 giorni, di Ehud Barak come “Mar Bitachon”, ministro della Difesa d’Israele. Si chiude una stagione (almeno per ora): nessuno ha servito tanto a lungo in quella posizione strategica dopo Moshe Dayan. E’ il ministero più importante dello stato ebraico: Israele, nonostante sia un paese molto piccolo, ha il dodicesimo budget militare più vasto al mondo, la cui giustificazione resta per legge ignota al pubblico. Per questo la Difesa è sempre andata ai generali, come Dayan, Ariel Sharon, Shaul Mofaz, Yitzhak Mordechai, o a grand commis nella sicurezza – come Shimon Peres, Moshe Arens e Yitzhak Shamir.

19 MAR 2013

Il massacro dei lumi

La Vandea è nomen omen del massacro di innocenti, al pari della notte di San Bartolomeo, di Guernica, di Srebrenica. Eppure in Francia, a distanza di oltre due secoli, la Vandea resta uno scandalo difficile da maneggiare. La parola “Vandea” fino a pochi anni fa era sinonimo di cattolico reazionario. Sono i “chouans”, gufi maledetti. Baciapile, nemici della Rivoluzione, servi dei nobili, sanguinari. Di Vandea si è tornati a parlare in Francia, in Parlamento, sui giornali e sugli schermi televisivi. L’Ump, il partito di opposizione, ha presentato in Assemblea nazionale un disegno di legge che ha lo scopo di riconoscere il “genocidio vandeano”.

18 MAR 2013

Adesso il Belgio studia come legalizzare l’eutanasia per i bambini

I pediatri dicono che di casi come quello della clinica Sainte Elisabeth di Namur ce ne sono stati tanti. Il neonato prematuro è stato lasciato morire, poche ore dopo la nascita, per volere dei genitori, i quali temevano che fosse handicappato. Il bambino è riuscito a sopravvivere solo poche ore senza assistenza medica. Secondo uno studio realizzato da Veerle Provoost, una ricercatrice dell’Università di Gand, il 50 per cento dei bambini colpiti da malattie gravissime e deceduti in Belgio entro il primo anno di vita sono stati aiutati o lasciati morire, ricorrendo, quindi, a una forma non dichiarata di eutanasia e non prevista per i minorenni. Non prevista almeno fino a oggi.

13 MAR 2013

Il lato oscuro di Grillo

Nel 2012 è stato il “suocero iraniano”, nel 1996 fu la marmitta di Cesare Romiti. Allora toccò a Enrico Deaglio sull’Unità denunciare le allucinazioni ideologiche di Beppe Grillo: “Fa parte dell’antisemitismo di base, quello da bar, da barzelletta, che è la base di quello politico, ridicolizzare l’Olocausto”, scrisse Deaglio. Il motivo? Il paragone del futuro fondatore del Movimento 5 stelle fra il regista dello sterminio degli ebrei, Adolf Eichmann, e il presidente della maggiore fabbrica italiana di automobili. “Chi è il serial killer”, arringò Grillo dal palcoscenico.

10 MAR 2013

Emergenza esecutivo

Obama arriva in Israele e Netanyahu non ha un governo da mettersi

A un mese e mezzo dalle elezioni che hanno riconfermato Benjamin Netanyahu alla guida del paese, Israele non ha ancora un governo. Il 20 marzo a Gerusalemme arriva Barack Obama e sarà la sua prima visita da presidente degli Stati Uniti nella regione. Netanyahu, molto indebolito rispetto al precedente esecutivo, si presenterà all’appuntamento con un governo formato dai partiti centristi di Tzipi Livni, Yair Lapid, Shaul Mofaz e dalla destra di Naftali Bennett. Per la prima volta da quando è in politica, “Bibi” farà a meno degli alleati naturali, i partiti ultraortodossi.

05 MAR 2013

Primavera sì, ma di barbarie. La chiesa vista da Nazir-Ali

“La chiesa cattolica è la sola istituzione cristiana ad avere una voce globale, per questo si sta tentando di metterla a tacere e di distruggerne la reputazione, come accadde già negli anni Sessanta con il neomarxismo”. Il vescovo e teologo anglicano Michael Nazir-Ali ha lavorato a lungo con Papa Benedetto XVI al riavvicinamento fra Roma e la Church of England, uno dei temi decisivi nell’agenda del prossimo Pontefice.

05 MAR 2013

Per il giurista George “i conformisti sono in guerra con la chiesa”

“E’ in corso una persecuzione della chiesa cattolica”. E’ un j’accuse quello lanciato dal giurista di Princeton, Robert George, secondo il quale stiamo assistendo all’uso della filosofia della non discriminazione contro la stessa chiesa cattolica. Le polemiche attorno al Vaticano e agli abusi sessuali hanno spinto il celebre giurista a scrivere un pamphlet, “La coscienza e i suoi nemici”, in cui attacca il secolarismo liberal. Scrive George: “Vorrei che i liberal contemporanei fossero dei relativisti, ma essi sono dei moralisti”. Il docente di legge di Princeton è anche l’autore di “What is marriage?”, scritto assieme a Sherif Girgis e Ryan Anderson.

03 MAR 2013

Come perle ai porci

“Una chiesa sulla difensiva è una chiesa finita”. Così Robert Spaemann, che è stato a lungo compagno di ricerche e di studi dell’allora professor Joseph Ratzinger, commenta la crisi di legittimità della chiesa cattolica sulla questione degli abusi sessuali a ridosso del nuovo Conclave. Massimo studioso e critico tedesco della modernità, premio Karl Jaspers, capostipite di una generazione di pensatori che ha vissuto la temperie nazionalsocialista, Spaemann è l’erede della prestigiosa cattedra che fu di Hans-George Gadamer a Heidelberg.

28 FEB 2013

“Sarà la fine del cristianesimo occidentale o l’alba del sud?”

“Da questo Conclave si capirà se l’Europa cristiana ha ancora un futuro”. Lo scrive, sulla rivista americana liberal New Republic, lo studioso di religioni Philip Jenkins, autore di libri che hanno innescato celebri dibattiti. Tra di essi, “Pedofili e preti”, in cui denuncia l’isteria anti cattolica sugli abusi sessuali, e “Il nuovo anticattolicesimo”, in cui Jenkins, un inglese episcopaliano, dimostra che la chiesa cattolica in occidente è considerata “un nemico pubblico” ed è stata ridotta “a uno stereotipo grossolano”.

21 FEB 2013
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