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Speciale online

Chi vince e chi perde. Guida per capire la sfida delle europee

25 MAG 2014

Fiato sul Colle

Non solo Renzi. Perché le europee saranno anche un referendum su Nap.

Tra le molte indicazioni che verranno offerte domenica sera dai risultati delle europee ce n’è una che andrà osservata con attenzione e che riguarda non tanto il principale attore del governo, ovvero Matteo Renzi, quanto, soprattutto, il protagonista di questa fase di transizione del nostro paese: Giorgio Napolitano. Tutti i partiti, come da tradizione delle europee, lunedì mattina avranno una ragione per gioire e troveranno una chiave per spiegare che le cose potevano andare molto peggio, o yeah, e che il risultato ottenuto è un signor risultato, eccome se lo è.

24 MAG 2014

Chi vince e chi perde. Guida per capire la sfida delle europee

24 MAG 2014

Miglior scenario, peggior scenario. Che effetto avranno le europee sul governo Renzi e sul Quirinale

Beppe Grillo, dopo la pirotecnica performance da Vespa, ieri lo ha ripetuto di nuovo e ha detto che il 5 stelle vincerà le europee, costringerà Renzi a dimettersi e metterà Napolitano nelle condizioni di sciogliere le Camere. Vincere le elezioni per Grillo è una questione vitale che condizionerà il suo percorso politico (“O vinciamo, o stavolta me ne vado a casa. E non scherzo”, ha detto Grillo a Rep. il 3 aprile 2014).

21 MAG 2014

Renzi, le condizioni per andare avanti

E le riforme? I rinvii? Il pil? L’Expo? Giavazzi? Le voci incontrollate? Graziano Delrio crede fino a un certo punto alla storia, alla favola, del Movimento 5 stelle pronto a diventare il vincitore, il trionfatore, delle prossime europee. Delrio, con prudenza, conversando con il cronista a margine della presentazione di un libro, dice che al Pd, per considerarsi vincitore, basterà aver ottenuto anche un solo voto in più rispetto ai grillini, perché non c’è nulla di più impopolare che governare e nulla di più popolare che non governare e fare opposizione.

20 MAG 2014

Leggere Civati e capire la fine che rischia di fare il Pd che insegue Grillo

A pochi giorni dalle europee, e poche ore dopo la barbarica scelta del Pd di chiedere il voto palese alla Camera sull’arresto del deputato Francantonio Genovese e di inseguire il Movimento 5 stelle sul terreno dell’antipolitica chiodata, la chiave di lettura per comprendere l’evoluzione del Partito democratico di Matteo Renzi si nasconde all’interno di una domanda: il Pd può diventare grande senza diventare come Grillo? O meglio ancora: il Pd, per diventare grande, siamo sicuri che abbia bisogno di inseguire il grillismo, scendere a compromessi con l’antipolitica e lasciare le impronte digitali sui pulsanti che azionano le ventole del populismo? Nel centrosinistra, da mesi, ci sono due scuole di pensiero.

17 MAG 2014

#Giorgiostaisereno

“E’ mai possibile che in operazioni come Alitalia, Electrolux e Ilva sono due anni che non tocchiamo palla?”. I protagonisti di questa storia sono un gruppo di imprenditori famosi che fanno parte di uno dei sindacati più potenti d’Italia e che da alcuni mesi a questa parte si ritrovano in una situazione che sarebbe un eufemismo definire semplicemente complicata. Il sindacato di cui parliamo si chiama Confindustria, è guidato da due anni da Giorgio Squinzi e a metà del suo mandato da capo degli industriali, il capo della Mapei, attraversa una fase non troppo diversa da quella vissuta da Enrico Letta negli ultimi mesi del suo governo.

17 MAG 2014

L’agenda dei rinvii

Sulla scrivania del presidente del Consiglio, al primo piano di Palazzo Chigi, vista sul cortile d’Onore, spalle alla mitica sala Deti, c’è una slide particolare con cui il segretario del Pd dovrà fare i conti a cavallo con le prossime europee. Una slide che contiene quella che i maligni chiamano “l’agenda dei rinvii” del capo del governo: con tutte le riforme promesse in questi primi ottanta giorni di governo e non ancora mantenute. Di cosa si tratta? E, allo stato attuale, a dieci giorni dalle elezioni, che cosa c’è nel carrello della spesa di Matteo Renzi? Che cosa manca?

15 MAG 2014

La tv e i mostri elettorali

Così l’Agcom scopre che la par condicio è una boiata pazzesca

In questi giorni è un incubo ricorrente. Accendi la televisione, ti colleghi a un qualsiasi programma di politica e ti accorgi che non c’è conduttore che non sia costretto a giocare con il contagocce e a dover drammaticamente concedere all’interno del palinsesto lo stesso ma proprio lo stesso ma proprio lo stesso numero di minuti tanto agli esponenti del partito di un presidente del Consiglio quanto agli esponenti di un partito di un signore greco con molti amici al Teatro Valle.

14 MAG 2014

“Task force” che?

Ma chi è questo Raffaele Cantone? Questa mattina Matteo Renzi arriverà a Milano, visiterà i cantieri dell’Expo, proverà a offrire al Commissario straordinario Giuseppe Sala rassicurazioni sul futuro dell’Esposizione universale e cercherà di dare a Milano, all’Italia e all’opinione pubblica alcune spiegazioni rispetto a un tema che ha incuriosito l’attenzione degli osservatori e con il quale il presidente del Consiglio proverà a combattere (anche dal punto di vista mediatico) l’onda anomala generata dalla tornata di arresti per corruzione portata avanti dalla procura di Milano. Leggi anche Rizzini Cafiero de Raho l'uomo forte nuovo e silenzioso che squote la politica - Appalti senza concorrenza

13 MAG 2014
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