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I professoroni della Normale che non osano pronunciarsi sui carnefici di Teheran

Andrea Marcenaro

Colta l'occasione al volo, gli accademici pisani preferiscono richiedere l'interruzione delle relazioni scientifiche con gli scienziati delle università ebraiche

I carnefici operativi dei carnefici ideologici che comandano a Teheran possono essere chiamati in vari modi. Se iniziano e concludono il loro simposio compilando la lista degli omosessuali devianti, delle lesbiche deviate, degli eterocornificanti, delle eterocornificate, delle ragazze col rock incorporato, o anche solo una mezza mania per lo swing; o che vengono riconosciuti dopo aver appena torturato l’universitaria senza straccetto sul capino, lo studente che ha osato protestare, o il genitore che lo difende, eccetera, allora i suddetti carnefici restano anonimi, non vengono denunciati, né indicati a dito con nome e cognome da nessuna vigilanza civile dell’occidente.

Invece, se i carnefici di Teheran vengono individuati e colpiti da chi in occidente quel poco ancora vigila, allorché alle vittime già dette vogliono aggiungere pure gli ebrei in quanto ebrei, ecco allora i professoroni della Normale di Pisa i quali, salvo smentire di averlo preteso, genere Lollobrigida, pretenderebbero l’interruzione delle relazioni scientifiche con gli scienziati delle università ebraiche. Ma il massimo, per quei figli di puttana della Normale, è che non vedano quanto anormale abbiano fatto diventare la loro mamma.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.