Civili armati a Kyiv il 25 febbraio (Ansa) 

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La scadenza dell'8 marzo (moltiplicato per quasi due)

Andrea Marcenaro

Maschi e femmine dell’Ucraina che si amarono, fecero figli, vedi mai che possano amarsi ancora adorando entrambi i propri ragazzi

Doveva pur arrivare un momento in cui l’8 marzo sarebbe diventato ricorrenza comune per maschi e femmine. Ed ecco la tragedia ucraina. Maschi e femmine dell’Ucraina che si amarono, fecero figli, vedi mai che possano amarsi ancora adorando entrambi i propri ragazzi. Ma non meno in Russia, dove figli ragazzini partono per andare a uccidere grandi e piccoli, o per morire loro stessi. E le madri, a casa, si appoggiano ai mariti. C’è che la mamma ucraina, alla frontiera con i piccoli, ama il compagno rimasto a casa per combattere. Ne soffre l’assenza. Lo riconsidera oltre i torti patiti. Le manca al di là delle incomprensioni.  Se non festeggiavi il maschio, molto meno anche la femmina. E’ stato, diciamo così, un 8 marzo moltiplicato per quasi due. Che non fa quasi 16, dai: passano il quasi 9 e il quasi 15, poi le rimeniamo.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.