Lo storico Alessandro Barbero (Ansa) 

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Con Barbero abbiamo pure il professore no prof

Andrea Marcenaro

Uno storico spigliato, simpatico, fuori dal paludato, un tantino pragmatico, forse, ma comprensibile anche ai molti, perciò ricercato e venerato. Certo, sulle foibe... Purtroppo la perfezione non è di questo mondo

È diventato in breve un monumento mediatico. Giustamente. Perché Alessandro Barbero è uno storico spigliato, simpatico, fuori dal paludato, un tantino pragmatico, forse, ma comprensibile anche ai molti, perciò apprezzato, ricercato e venerato, adesso la diciamo grossa, quasi come Mario Draghi. Mostra qualche venatura antisraeliana, a dirla tutta, la perfezione non è d’altronde di questo mondo. Intervistato ieri dal Fatto, il professor Barbero ha prima vistosamente abbracciato le furbissime idee del suo collega Montanari sulle foibe (non dico del tutto  “sbagliate”, dico “furbissime”), aggiungendo  poi di suo: “È finita comunque la sinistra. Nei paesi occidentali non c’è più nessun partito che si presenti alle elezioni dicendo: ‘Noi rappresentiamo gli operai e vogliamo portarli al potere’. La sinistra era quello, nient’altro”. E ci voleva. Perché siccome, dai no tav, ai no vax,  ai no tap, ai no sex, ai no nuke e ai no pass, noi non ci facciamo mancare niente, adesso abbiamo pure il professore no prof.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.