Manifestazione contro Matteo Salvini a Bologna (foto LaPresse)

Da Dante alle sardine

Andrea Marcenaro

Che cos'hanno detto davvero i bolognesi l’altra sera a Matteo Salvini

Il dialetto bolognese si distingue in “dialetto bolognese cittadino” (originario della zona intramuraria) e varianti cosiddette “ariose” della provincia. Esistevano in passato, lo annotò Dante Alighieri nel suo “De Vulgari Eloquentia”, differenze di espressione persino tra gli abitanti del centro e quelli di Strada Maggiore. A partire dagli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, l’uso del dialetto è andato via via scomparendo dalla città, soffermandosi di più in provincia. Nonostante questo, nonostante cioè una vera e propria marginalizzazione della parlata dialettale, un numero molto elevato di bolognesi si è rivolto l’altra sera a Matteo Salvini dicendogli: sócc’mel.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.