Luigi Di Maio (foto LaPresse)

La questione del congiuntivo è dura a morire

Andrea Marcenaro

Consigli su cosa suonerebbe davvero colto oltre alle lezioni dei babbei perculati

Ancora tiene banco, né mostra segni di flessione, la questione cosiddetta del congiuntivo. Se sia decente o no prendere per i fondelli il pentastellato che tanto spesso v’inciampa; se sia segno di radicalismo chicchissimo e snobissimo, o piuttosto di qualcos’altro, rinfacciare il mancato titolo di studio a questo o a quell’altro signore con prestigioso incarico istituzionale; se le cuoche al governo abbiano o meno il diritto di usare il linguaggio colorito che non solo è loro proprio, ma sovente più apprezzabile del linguaggio sbiadito; o perfino quanto si sia dimenticata, la sinistra chic, di quando un bracciante non eccessivamente colto come Di Vittorio si trovò a suo agio nella direzione nazionale di un movimento dove certo non mancavano le persone istruite. Mah! Difficile esprimersi sugli aspetti meno immediati del problema. Però mi piacerebbe sentir dire da qualcuno dei babbei perculati, e magari da uno soltanto di loro: “Ora ve lo dico: a me mi piaceressero due cose: che i giudici si separerebbero le carriere e che noi non ci facevamo sempre la gogna agli altri su feisbuk e sui giornali”. Suonerebbe colto.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.