Inizia il gran ballo delle consultazioni

Andrea Marcenaro

Mattarella è alle prese con Di Maio, il vincitore. Di Maio con Salvini, l’altro vincitore. Ma Salvini ce l’ha con Di Maio. E c'è chi scrive: “Toccava a Renzi”

Le consultazioni. Al Quirinale. Ci vai e ti riceve Mattarella. Non so se conoscete Mattarella. Lo conosco da quando vissi a Palermo. Litigò con D’Antoni, Cisl. Voleva farci pace. E quello non voleva. Lui telefonava: “Ci parli con D’Antoni?”. Ma parlaci tu, con D’Antoni. No. Non è che fosse Churchill, D’Antoni. Uno ci litigava, ci faceva magari pace, poi non è che a Berlino dicessero: cazzo, Mattarella ha fatto pace con D’Antoni. Decide oggi, da noi, un tipo così. Partono le consultazioni. Mattarella è alle prese con Di Maio, il vincitore. Di Maio con Salvini, l’altro vincitore. Ma Salvini ce l’ha con Di Maio. Bon. Fortuna vuole che siamo un paese di raffinati intellettuali. Che pensano in avanti. Spiegava infatti ieri Ernesto Galli della Loggia, certamente laureato, che un’unica soluzione suonava logica per uscire dall’impasse: toccava a Renzi. Quello fottuto al quale, con la debita delicatezza, l’aveva messo lui stesso per caso nel di dietro.

  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.