Rajoy può brindare

Edoardo Narduzzi

Fare le riforme paga. La Spagna di Mariano Rajoy galoppa a giudicare dall’andamento del prodotto interno lordo.

Fare le riforme paga. La Spagna di Mariano Rajoy che ha liberalizzato il mercato del lavoro, introdotto il copago in sanità, abolito le camere di commercio, eliminato la tredicesima agli statali e molto altro ancora, galoppa a giudicare dall’andamento del prodotto interno lordo. Il 2014 si è chiuso con una crescita dell’1,4 per cento, ben al di sopra di tutte le previsioni, e per il 2015 il premier prevede quasi di raddoppiare: “Pensiamo che nel 2015 l’economia spagnola crescerà del 2,4 per cento ma la realtà potrebbe superare le aspettative”. Insomma Madrid punta al 3 per cento e a lasciarsi alle spalle Podemos e la maxi disoccupazione.
Un riscatto nella competitività del paese che coinvolge anche il vino iberico. Ben tre dei quattro migliori vini per valore, cioè quelli che hanno il miglior rapporto qualità/prezzo al mondo, con un prezzo entro i dieci dollari, sono ora spagnoli.

 

Il primo è un tempranillo prodotto nel 2007 dalla Bodegas Alejandro Fernandez Dehesa La Granja, mentre la medaglia di argento è stata vinta dal millesimo del 2012 della Bodegas Olivares Altos de la Hoya Monastrell di Jumilla, un vitigno autoctono in purezza: il Monastrell o Mourvedre. Per Robert Parker, poi, ci sono tre Rioja tra i migliori vini al mondo, quelli che valgono il punteggio massimo di 100/100 nel suo rating annuale: l’Artadi Vina El Pison del 2004; il Benjamin Romeo Contador delle annate 2004-2005 e l’etichetta, sempre del 2004, della Reserva Ramirez de Ganuza.

 

Con le nuove elezioni iberiche che si avvicinano, Rajoy può sicuramente brindare con un ottimo Rioja: ha salvato la Spagna dagli effetti negativi dello zapaterismo e rilanciato il dinamismo della sua economia. Madrid non è ancora Berlino, ma il motore adesso gira di nuovo al massimo.

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