Una fogliata di libri

Liberalismo

Antonio Campati

La recensione del libro di Michael Freeden edito da Rubbettino (156 pp., 18 euro)

Liberalismo è un vocabolo che viene ormai utilizzato con una moltitudine di accezioni, talvolta persino opposte. Ciò è quasi inevitabile perché – come ci spiega Michael Freeden, professore emerito di Politica all’Università di Oxford – non esiste una cosa unica e univoca chiamata liberalismo. Ma, parimenti, è anche importante avere la consapevolezza che una così complessa tradizione di pensiero ha un percorso di sviluppo ben preciso e si fonda su alcuni princìpi che una ricerca approfondita sa distinguere. L’obiettivo di questo libro – arricchito da una densa introduzione di Maurizio Serio – è proprio quello di fornire una mappa delle diverse varianti liberali, nella consapevolezza, come spiega lo stesso autore, che le idee liberali hanno avuto origine in tempi diversi, da fonti diverse e con diversi obiettivi. Per tali ragioni, Freeden descrive l’ideologia liberale come il risultato di cinque strati complessi e interagenti in costante riorganizzazione reciproca, ognuno dei quali contiene messaggi diversi che il liberalismo ha trasmesso: il primo risale ai tempi pre democratici ed esalta l’importanza della libertà e dei diritti; il secondo segna una nuova versione della natura umana: competitiva, potenzialmente aggressiva e insaziabile; il terzo indica una svolta concettuale e ideologica perché nasconde gli aspetti del secondo strato che enfatizzano eccessivamente la competitività individuale e si concentra sulla crescita umana come processo graduale; il quarto ripensa le relazioni spaziali tra le persone, enfatizzando la stretta interdipendenza tra i membri di una società e, quindi, sottolineando i benefici dell’appartenenza sociale dei singoli individui; il quinto sembra fissare un nuovo cambio di rotta, perché supera la visione unitaria della società promossa dallo strato precedente ed esalta le identità multiple (culturali, psicologiche e sociali). Freeden precisa che non esiste una chiara sequenza cronologica tra questi strati e infatti non mancano discrepanze tra i diversi livelli analizzati. Ma, allo stesso tempo, riesce a isolare un nucleo liberale, un insieme di concetti che si trovano in tutti i liberalismi, ossia libertà, razionalità, individualità, progresso, socialità, interesse generale, potere (limitato e responsabile). Oltre a ricordare una serie di autori liberali, più o meno conosciuti al grande pubblico, l’autore conclude il suo lavoro con una serrata riflessione sulle appropriazioni indebite e le denigrazioni che coinvolgono l’ideologia liberale.

 

Michael Freeden
Liberalismo
Rubbettino, 156 pp., 18 euro

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